VENEZIA | Un' organizzazione criminale composta da cinesi e appoggiata a funzionari italiani è quella scoperta dalla Guardia di finanza del Gico di Venezia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia lagunare. L'organizzazione in pochi anni aveva creato un impero e basava le sue attività , tra l'altro, sul traffico di clandestini e sullo sfruttamento della prostituzione di giovani cinesi.
L'operazione della Guardia di Finanza del Gico è scattata all'alba di oggi mettendo le manette a Luca Keke Pan, 35 anni, alla madre, allo zio e alla moglie italiana. Luca Keke Pan è il cittadino cinese con un esercizio commerciale in via Piave, a Mestre, che avrebbe visto allargare gli affari a dismisura negli ultimi anni.Centinaia di perquisizioni sono in corso tuttora e avrebbero finora portato all'emissione di nove provvedimenti di custodia cautelare in carcere, due arresti domiciliari e tre divieti di dimora. Sotto stati posti sotto sequestro 60 immobili tra appartamenti, negozi, centri massaggi cinesi, oltre ad auto di lusso, conti correnti bancari per 20 milioni di euro e persino l'albergo “Cortina” di via Piave (foto).
Secondo le indagini, il business si basava sullo svolgimento di pratiche di immigrazione, anche di giovani poi avviate alla prostituzione, e i proventi sarebbero poi stati investiti in proprietà immobiliari e commerciali.
Il 'traffico' degli arrivi sarebbe stato sostenuto dall'appoggio di consulenti italiani esperti in pratiche di immigrazione
Tra le persone arrestate di origine cinese, anche gli italiani: Alessia D., 33 anni; Massimiliano S., 38; Maurizio P., 62; Francesco F., 36; Barbara C., 41 .
Monica Manin
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[13/12/2012]