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Now and then, la nuova canzone dei Beatles che non ha niente dei FabFour

I Beatles, se ancora in attività e - soprattutto - in salute, avrebbero mai fatto uscire "Now and then" così come pubblicata?

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Now and then, la nuova canzone dei Beatles che non ha niente dei FabFour. Gli amatori dei 4 baronetti di Liverpool non avranno potuto rimanere soddisfatti dall’ennesima operazione commerciale.
“Now And Then”, l’ultima canzone dei Beatles, scritta e cantata da John Lennon, assieme a Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, recuperata da una musicassetta è online su tutti gli store digitali.

La leggenda vuole che sia stata recuperata da una musicassetta che Yoko Ono, vedova di Lennon, ha dato in mano a Paul. Paul, con l’aiuto di Ringo, avrebbe completato il ‘provino’. Ma se fosse per noi avrebbe potuto restare una bozza.
Mancano completamente le musicalità degli arrangiamenti di Paul, il ritmo tratteggiato di Ringo, i riff di chitarra di George, e soprattutto le doppie voci di terza e di quinta di John.

Now and then è una canzoncina che ognuno di noi, non particolarmente dotato, avrebbe potuto incidere nella propria cameretta. Ballata languida, che sormonta alcune armoniche di “I am the Walrus”, appartiene al nuovo filone degli inediti “postmortem” che tenta di fare provare ancora qualche brivido a chi ha amato l’artista. Operazione perfettamente riuscita ai Queen di “Made in Heaven”, riuscita così così ai produttori di Michael Jackson con Xscape, riuscita poco ai produttori dei Beatles.

Now and then è stato registrato come provino casalingo alla fine degli anni 70 da John Lennon nel Dakota Building di New York. E forse avrebbe avuto più fascino se tale fosse restato.

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11 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

    • Ciao Laura, grazie mille per il commento. Non sono un lettore fisso ed è la prima volta che mi prendo la briga di criticare una recensione (proprio da questa dovevo iniziare?!? ciò è andata così). Qui si percepisce amore per la musica e delusione per il brano in sè: è il termine adoperato che mi ha spinto a indagare nel merito ovvero se la stroncatura derivasse dal confronto con brani precedenti dello stesso autore, della sua band, o altro. Mi sono permessa per riflettere insieme sulla responsabilità in seno a chi decide di pubblicare le proprie recensioni. Questa non sarà la testata più letta al mondo, però neanche siamo al bar, le sue non sono parole al vento, questo articolo è e resterà consultabile, i commenti credo ne abbiano aumentato credibilità e attendibilità, oltre a convincere l’autrice che non è poco

  1. Persa ogni credibilità in materia di recensioni. Definire Now and then “canzoncina che OGNUNO DI NOI, NON PARTICOLARMENTE DOTATO, avrebbe potuto incidere nella propria cameretta” fa acqua da tutte le parti. Laura B. per favore: 1. fai un esempio di operazione non commerciale dei beatles 2. fai un esempio di “ballata languida” composta da Lennon (ripeto: da Lennon) che al contrario di questa meriti recensioni positive

    • Ciao Shylock I° (vorrei dirti già che sbagli già con il tuo nome/pseudonimo: se metti l’ I romano diventa già numero naturale ordinale, quindi non puoi mettere il cerchietto)
      Comunque sia, ti rispondo volentieri: ho decine di amici, musicisti della domenica, che già a 14-15 anni componevano ballatine con un schema armonico più gradevole dei 4 accordi in minore che ci sono nella canzone che ti piace tanto…
      per venire alle tue domande:
      1) la loro separazione ; oppure il fatto che negli ultimi 2-3 anni hanno rinunciato ai cachet mostruosi che venivano loro offerti per suonare live per chiudersi in studio e comporre…
      2) qualsiasi, puoi pescare a caso (come saprai Paul ci metteva solo il testo salvo rare eccezioni)… Una su tutte? Mind Games !
      Infine una nota sulla tua apertura: devi dubitare sulla credibilità delle recensioni quando esse parlano bene mio ingenuo amico.
      Detto questo: la tua opinione ha lo stesso valore della mia, o magari ne ha di più…
      Per te la canzone è un capolavoro?
      Buon per te, felice che ti piaccia.
      Ciao
      laura

      • Noto che c’è una schiera di Shylock ma solo uno è the first.
        Signora Laura, sono della sua stessa opinione, spero non la turbi, ma con tutti problemi che ci circondano parlare di I.A mi sembra davvero inutile.
        Shylock the first

      • Laura: giusta osservazione se non fosse per un dettaglio: in base a cosa uno PSEUDONIMO è giusto o sbagliato? Ti invito ad essere tollerante, aprire la mente e non scadere nel bullismo da tastiera. Hai tanti amici musicisti? E’ una cosa bellissima. Per favore mi citi almeno un brano così ci capiamo meglio su cosa intendi per comporre?

      • Laura 1: la separazione legale, non quella artistica, è dovuta ai molti interessi commerciali intorno alla loro etichetta. Nota bene, solo negli ultimi tre anni: tentativo repentino e traumatico di sostituire il manager, viaggio in india con stuolo di giornalisti e fotografi al seguito, i progetti paralleli per sfruttare Magical Mystery Tour e Yellow Submarine, le sessioni di registrazione di quello che sarà Let it be, il contratto per farne un film. Mi astengo dal commentare la tua suggestione che non suonassero più dal vivo a scopo creativo. Per favore se hai voglia spiegami come e quando i quattro si sarebbero “chiusi in studio a comporre”. Tutto ciò puoi sentirlo nelle molte interviste rilasciate dai diretti interessati, ad es. quelle di Lennon sono ore e ore di ripensamenti e autocritiche. Sinceramente, ti sei preoccupata di documentarti? Ribadisco, definire Now and then “canzoncina che OGNUNO DI NOI, NON PARTICOLARMENTE DOTATO, avrebbe potuto incidere nella propria cameretta” fa perdere ogni credibilità in materia di recensioni.

      • Laura 2: ottimo esempio. Per favore spiegami in cosa Mind Games e Now and Then sono così diverse da essere una recensita positivamente e l’altra trattata da canzoncina. Lo schema armonico? Il numero di accordi? (bada che l’unica cosa che io contesto della recensione è la mancanza di un criterio che definisca cosa sia una “canzoncina”. Sei tu che scrivi “buon per te”, “felice che ti piaccia”, “parlar bene”, “capolavoro”, io pongo dei quesiti e chiedo per favore). Allo stesso modo non riesco a decifrare il tuo accenno ad una presunta scarsa capacità compositiva di “Paul”. Credo che nel suo genere sia universalmente considerato il principale, più apprezzato e maggiormente studiato compositore di linee melodiche. Spesso ha fatto autocritica sulle proprie liriche, raramente sulla composizione.

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