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“No chiaro e forte alla Direttiva Bolkestein!”. La lettera

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“NO CHIARO E FORTE ALLA DIRETTIVA BOLKESTEIN!
AMIAMO IL NOSTRO TERRIRTORIO, DIFENDIAMO I POSTI DI LAVORO E IL BENESSERE DELLA NOSTRA SOCIETA E DELL’AMBIENTE
Lo esigiamo da coloro i quali non si identificano nell’asse PARTITICO che parte dal PIDDI E DALLA SINISTRA VARIOPINTA E FINISCONO NELLA LEGGA IN FORZA ITALIA CHE LA Bolkestein l’hanno voluta e votata

Il disegno di legge Concorrenza VOTATO POCHI MESI FA IN parlamento, HA EVIDENZIATO QUEST’ ASSE “MONDIALISTA -GLOBALISTA” CHE VUOLE UCCIDERE LE NAZIONALITA’, LE SPECIFICITA’ LOCALI, IN NOME DEL MERCATO GLOBALE, l’internazionalismo dell’ALTA FINANZA E DEI BANCHIERI, e recepisce la direttiva Bolkestein, approvata dalla Commissione europea nel 2006 e vincolante per i Paesi membri, che ruota intorno alla liberalizzazione del mercato.

Il governo Draghi ha così avanzato una proposta per riassegnare le concessioni demaniali marittime (spiagge, lagune, foci dei fiumi e così via) attraverso bandi pubblici.
Tuttavia, il rischio che la norma produca danni alle piccole-medie imprese e benefici a vantaggio delle multinazionali è alto, vista la lotta impari in termini economici.

La direttiva è un atto vincolante a cui le istituzioni comunitarie possono ricorrere per tracciare gli obiettivi e gli scopi che i Paesi membri devono raggiungere. L’ordinamento interno si adatta a quello europeo attraverso una norma (in questo caso il ddl Concorrenza) che completa la disposizione iniziale e traccia gli strumenti che verranno utilizzati per raggiungere gli obiettivi comunitari presenti nella direttiva. Esprimendosi a favore del disegno di legge, il Parlamento si è affidato alla delega legislativa, limitandosi, dunque, a tracciare i criteri e i principi direttivi a cui l’esecutivo dovrà attenersi nella formulazione del decreto legislativo, contenente i dettagli relativi alle “concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali”.

Nello specifico, “il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, […] uno o più decreti legislativi volti a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive, ivi incluse quelle affidate ad associazioni e società senza fini di lucro, con esclusione delle concessioni relative ad aree, strutture e infrastrutture dedicate alla cantieristica navale, all’acquacoltura e alla mitilicoltura”.

Se da un lato, l’applicazione della direttiva europea potrebbe portare a un allineamento tra canoni attuali riscossi dallo Stato e valori degli stabilimenti balneari , E SU QUESTO SI PUO’ APRIRE UN CONFRONTO CON I DIRETTI INTERESSATI, e a un “equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate”, dall’altro si rischierebbe una massiccia privatizzazione a favore di grandi imprenditori, fondi finanziari o multinazionali contro i quali gli attuali gestori (circa 30.000), spesso famiglie che hanno investito i propri risparmi per avviare e condurre le attività, avrebbero ben poche possibilità di concorrere nelle gare di appalto.

NON ULTIMO , DA INDISCREZIONI , CI RISULTEREBBE CHE IL PRESIDENTE della REPUBBLICA stia apertamente sponsorizzando la BOLKESTEIN, ricordando AI POLITICI ITALIANI gli obblighi europei, omettendo, però, del tutto ogni necessaria valutazione sul particolare e complicatissimo contesto giuridico che, in materia di concessioni marittime, riguarda l’Italia. Nel nostro paese regna l’incertezza giurisdizionale più assoluta in merito. Allo stato degli atti, risultano pendenti due ricorsi:

1- il primo (e più importante) è quello avente a oggetto la rimessione di più quesiti pregiudiziali effettuata dal T.A.R. per la Puglia di Lecce alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Tra i quesiti proposti da questo giudice amministrativo risalta anzitutto il dubbio – più che fondato – della legittimità della direttiva Bolkestein che, se ritenuta di armonizzazione, sarebbe incorsa in una palese violazione dell’iter procedimentale, in quanto approvata senza il requisito della unanimità dei voti, come espressamente richiesto dai Trattati.

2- Il secondo è il ricorso in Cassazione proposto dall’associazione di categoria dei balneari contro le oramai note sentenze gemelle dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato per eccesso di potere giurisdizionale, in quanto, secondo la non immotivata tesi dei ricorrenti, l’organo supremo della giurisdizione amministrativa avrebbe travalicato la propria sfera di competenza giurisdizionale, invadendo, con tutta evidenza, una prerogativa che la Costituzione riserva al solo legislatore. Il che configurerebbe, come se non bastasse, un palese conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, su cui l’ultima parola spetta alla Corte Costituzionale, la quale però, a quanto pare, avrebbe anticipato la non fondatezza del ricorso alle Camere durante la precedente legislatura.

Evidentemente per la più alta carica dello STATO, non interessa aspettare l’esito dei ricorsi, o forse e’ talmente sicuro che il potere esecutivo, sia in perfetta linea con quello politico, anzi ancor più in linea al volere europeo.

Ci sarà un giorno in cui si potrà ragionare se i fondamenti democratici con le opportune separazioni tra poteri, saranno ben analizzati e capiremo fino in fondo se siamo ancora in uno stato di diritto con poteri bilanciati, oppure siamo di fronte ad un REGIME che vede tutti allineati.

Inoltre Il rischio della BOLKESTEIN , oltre a quello dello sbarco di multinazionali ( senza scrupoli e senza alcun legame col territorio ) e di fondi immobiliari, e’ QUELLO APERTO E REALE di cedere pezzi di territorialità e i più belli, ad aziende straniere.

In aggiunta, adottando la Direttiva Bolkestein, si stravolgerebbe AD ESEMPIO IL settore nautico che è composto da migliaia di piccole e medie imprese che in Italia gestiscono ben 110.000 posti barca ed oltre 250.000 posti barca dislocati nella Marina ( fonte ENIT Agosto 2021), senza avere una banca dati aggiornata.

Come forza sindacale, e territoriale , DIFENDEREMO SEMPRE IL LAVORO E COLORO CHE VOGLIONO BENE AL NOSTRO TERRITORIO , NO ALLE SVENDITE, NO ALLA DERIVA E AL DEGRADO IN NOME DEL MERCATO E DELLA GLOBALIZZAZIONE MONDIALISTA!

Pescopagano Dr Sandro
sindacato dei popoli liberi

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