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“No alla riapertura del Rio delle Galeazze (Arsenale)”. La lettera

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Questa lettera è del Comitato cittadino Rio delle Galeazze già costituitosi nel 1995 per tutelare le proprie abitazioni prospicenti il Rio delle Galeazze nonché la zona monumentale e storica dell’Arsenale nel suo complesso, e in occasione del passaggio dei mezzi acquei di trasporto poi escluso nel 1999.

Il recente e deliberato progetto comunale della riapertura di tale rio al traffico acqueo è motivo per noi di preoccupazione in quanto testimoni diretti dei danni pregressi e già in atto visibili e non visibili alle abitazioni, rive e quant’altro a contatto con l’acqua marina.

Conseguentemente ci opponiamo a quanto, in merito, l’Amministrazione Comunale intende perseguire ignorando la caratteristica di fragilità della città, delle fondamenta delle abitazioni ed edifici storici di fronte al danno dovuto all’aumento della popolazione turistica, del traffico acqueo smisurato ed incontrollato dei mezzi di trasporto Actv , dei lancioni , dei taxi e delle barche d’ approvvigionamento.

Ci dissociamo con forza da tale logica, che ha carattere consumistico e che sta condannando la città ad un rapido declino ambientale, architettonico e sociale.

Condanniamo l’intento di spendere denaro pubblico per favorire politiche non ecologiche invece d’investire nella salvaguardia.

Già all’epoca, in occasione dei vari crolli nei rii della città, il Consiglio comunale conveniva che la tutela doveva essere superiore a qualsiasi interesse e/o categoria.
Restiamo convinti che la precarietà statica delle case veneziane si risolve con l’attenuazione se non l’eliminazione del moto ondoso, e che altresì qualsiasi altro intervento di contrasto risulta vano, provvisorio e insufficiente.

I costi per il restauro delle rive e fondamente per i danni causati dal moto ondoso ammontavano, a fine anno 2000, a 1200 miliardi delle vecchie lire, (per il rio delle Galeazze sono stati spesi 267 milioni) con esclusione delle spese per gli interventi di manutenzione ordinaria con il risultato che oggi bisogna rimettere in campo opere di rinforzo e di riparo.

Siamo spiacenti di contraddire l’Amministrazione che pensa ad un rinforzo preventivo di difesa (casseri e quant’altro) delle antiche rive interne all’Arsenale poiché consapevoli scientemente della inesistenza di materiali refrattari alle offese delle onde ed al tempo.

Restiamo solidali con l’idea che l’attraversamento della città vada evitato a favore di circumnavigazioni sì lesive ma in modo minore.

Come comitato sappiamo quanto è incompatibile e dannoso il passaggio acqueo dei mezzi di trasporto all’interno di spazi d’acqua di piccole dimensioni per proteggere gli edifici che su tali canali si affacciano.

La pregressa apertura del rio delle Galeazze al traffico acqueo negli anni 90’, fu causa di enormi danni alle sponde ed abitazioni. Il ponte del Paradiso fu addirittura abbattuto per i vistosi segni di cedimento e sostituito con una passerella. Non saranno certo i lavori preventivi previsti dall’Amministrazione a risolvere i problemi emersi in passato, anzi come da progetto tali lavori potrebbero annullare la “flessibilità “ antisismica degli edifici ( torri comprese ) sapientemente concepita dai nostri predecessori.

Come cittadini che hanno a cuore la propria citta e soprattutto il patrimonio storico e culturale ereditato diciamo NO al progetto sciagurato di aprire il canale in oggetto ai mezzi di trasporto pubblico e turistici ma di proteggere tale area così come nella stragrande maggioranza delle città d’arte d’Italia avviene per le zone storiche escluse dal traffico.

Comitato cittadino Rio delle Galeazze

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. come mi commuove la vostra dedizione alla causa! È così raro vedere un gruppo di cittadini così impegnati a proteggere le loro case e la loro amata città. Mi fa pensare a un gruppo di supereroi, pronti a combattere contro le forze del male… o in questo caso, contro l’Amministrazione Comunale e i suoi progetti di traffico acqueo.

    E che dire della vostra opposizione al consumismo? È così rinfrescante vedere persone che si oppongono all’idea di spendere denaro pubblico per favorire politiche non ecologiche. Sembra quasi che stiate suggerendo che l’Amministrazione Comunale dovrebbe investire in qualcosa di più utile… come la salvaguardia dell’ambiente, forse?

    E poi c’è la vostra convinzione che la precarietà statica delle case veneziane si risolve con l’attenuazione se non l’eliminazione del moto ondoso. È un’idea così rivoluzionaria, quasi come se nessuno ci avesse mai pensato prima. E la vostra proposta di evitare l’attraversamento della città a favore di circumnavigazioni? Geniale!

    Infine, la vostra opposizione al progetto di aprire il canale ai mezzi di trasporto pubblico e turistici è davvero toccante. È come se steste cercando di proteggere la vostra città da un’invasione di turisti indesiderati.

    In conclusione, vorrei dire che la vostra lettera è stata un vero piacere da leggere. Mi ha fatto sorridere, mi ha fatto riflettere, e soprattutto, mi ha fatto apprezzare ancora di più l’importanza di proteggere le nostre città e il nostro patrimonio culturale.

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