‘Ndrangheta: infiltrazioni in Veneto, 14 a giudizio 34 abbreviati. Davanti a gup chiesti 4 patteggiamenti. Processo il 23 marzo
Venezia. Quattordici rinvii a giudizio, 34 riti abbreviati e quattro patteggiamenti ancora da definire davanti al Gup a causa del mancato assolvimento del risarcimento all’Agenzia delle Entrate e altre due posizioni da definire, perché un imputato è latitante.
Si è chiusa così stamani all’Aula bunker di Mestre l’udienza preliminare del processo su infiltrazioni della ‘ndrangheta in Veneto, che vedeva 54 imputati.
Il processo riguarda le infiltrazioni della cosca ‘Grande Aracri’ nel tessuto imprenditoriale veneto dal 2013 al 2017.
Minacce, estorsioni, violenze aggravate dal metodo mafioso, e false fatture e ricettazioni aggravate dall’aver favorito la ‘ndrangheta, sono le accuse principali mosse agli imputati.
Il dibattimento, per chi non ha chiesto il rito alternativo, inizierà il 23 marzo prossimo in tribunale a Venezia.
I due impresari veneziani, le cui posizioni sono minori rispetto al corpo dell’indagine, hanno chiesto di patteggiare rispettivamente un anno e mezzo, un anno e sette mesi e un anno e nove mesi, con pena sospesa. Prima dovranno risarcire l’Agenzia delle Entrate con cifre che vanno da 20 ai 90 mila euro.
Il pentito, che si trova sotto protezione in un posto protetto, ha chiesto come patteggiamento la continuazione della pena già inflitta al processo di Reggio Emilia.
Sui quattro patteggiamenti il Gup si esprimerà il 20 maggio. Tutti gli altri verranno giudicati con rito abbreviato il 18 maggio, sempre in aula bunker.
Tre sono gli imprenditori che si sono costituiti parte civile; parti civili anche la Regione Veneto, la presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Interno.