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Morto Luisito Suarez, è stato il regista della Grande Inter del Mago

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Morto Luisito Suarez: se ne va una delle leggende più luminose del pianeta calcio. Luis Suarez, membro fondamentale della leggendaria squadra dell’Inter degli anni ’60, è deceduto all’età di 88 anni, dopo una breve malattia. La sua dipartita lascia un vuoto nella mente di coloro che ricordano il trionfo e l’eccellenza che caratterizzarono l’era della Grande Inter.

Suarez si unì all’Inter nel 1961, attirando l’attenzione dei tifosi nerazzurri con il suo stile di gioco elegante e impeccabile. Arrivò in Italia per una cifra record dell’epoca, 300 milioni di lire, sborsata da Moratti padre, e conquistò il cuore dei tifosi con le sue giocate geniali e il suo attaccamento al club.

Prima di indossare la maglia nerazzurra, aveva giocato per il Deportivo La Coruna, l’Espana Industrial e soprattutto per il Barcellona, con cui aveva vinto due campionati, due Coppe di Spagna e due Coppe delle Fiere, guadagnandosi anche il prestigioso Pallone d’Oro nel 1960.

Il suo arrivo all’Inter segnò l’inizio di un periodo d’oro per il club milanese. Affiancato dal coraggioso allenatore Helenio Herrera, Suarez si trasformò nell’Architetto della Grande Inter. Herrera riconobbe il talento di Suarez e plasmò la squadra intorno a lui, arretrando il suo raggio d’azione e trasformandolo in un regista di classe davanti alla difesa.

Con i suoi precisi lanci per Mazzola e Jair, Suarez divenne l’uomo chiave nella conquista di numerosi titoli, tra cui due Coppe dei Campioni (1964, 1965) e due Coppe Intercontinentali (1964, 1965).

Suarez, però, non fu solo un giocatore eccezionale, fu anche un maestro per i suoi compagni di squadra. Era un punto di riferimento per i giovani talenti dell’Inter, che lo ammiravano non solo per le sue abilità calcistiche, ma anche per la sua leadership e la sua dedizione al calcio. Era un vero uomo-spogliatoio che credeva nell’importanza di assumersi le proprie responsabilità, sia dentro che fuori dal campo.

Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore nel 1973 alla Sampdoria, Suarez si dedicò all’allenamento, iniziando con l’Inter come allenatore della squadra nel 1974-75. Successivamente, guidò la Nazionale Under 21 spagnola alla vittoria dell’Europeo nel 1986, sconfiggendo l’Italia ai rigori. Durante la sua carriera di allenatore, ebbe anche una breve esperienza con l’Inter nel 1992 e nel 1995 per brevi sostituzioni, oltre a svolgere il ruolo di dirigente nel club di Massimo Moratti.

Suarez ha lasciato un’impronta indelebile nel calcio italiano. Era un vero e proprio pilastro della Grande Inter e il suo contributo alla squadra e al calcio nel complesso non potrà mai essere dimenticato. Anche dopo il ritiro, come opinionista televisivo, ha continuato a regalare analisi lucide, eleganti e ironiche.

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