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Addio a Bruno Brusutti, quasi un secolo di mobilità nel veneziano. Le esequie

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Il presidente Zaia è stato tra i primi ad esprimere il cordoglio con parole sentite.
“Oggi se ne va un pezzo di storia del trasporto veneziano, Bruno Brusutti ci ha lasciati. Al vertice di una azienda leader nel settore, profondamente radicata nel territorio ma spalancata alle sfide nazionali. Brusutti, con la sua esperienza e competenza tramandata di generazione in generazione, ha inteso l’azienda come una grande famiglia, specialmente nei momenti più duri e bui della pandemia, con gli autobus tutti fermi e il noleggio bloccato. Ha sempre cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno lanciando nuove idee e raccogliendo nuove sfide per rendere la mobilità da e per Venezia più innovativa e sostenibile. Venezia, anzi il Nord Est oggi perde un imprenditore lungimirante, il cui nome, da quasi un secolo rappresenta la storia della mobilità nel veneziano. Gli dobbiamo molto e assieme a tutti i Veneti esprimo la mia vicinanza e il mio cordoglio ai familiari”.

Bruno Brusutti, presidente della società Brusutti, la più antica azienda di trasporto persone del Veneziano, è morto oggi, alle 12, all’ospedale di Padova.
Nato a Venezia, aveva 80 anni, compiuti lo scorso 9 novembre. Da qualche giorno era ricoverato nel reparto di Ematologia diretto dal professor Livio Trentin. Si è spento amorevolmente confortato dalla moglie Marisa e dal figlio Marco Eugenio.

Bruno era figlio secondogenito, dopo il fratello Giancarlo, di Gino e Giulia Brusutti, nobili industriali del Veneziano che avevano fondato nel 1945 l’azienda, in cui poi Bruno si è impegnato in prima persona per 50 anni esatti da presidente – giusto quest’anno ricorre l’anniversario – subentrando al padre.
Industriale geniale ed eclettico, Brusutti ha speso tutta la sua vita per il mondo del trasporto e dei servizi alla persona, accompagnando l’azienda in un percorso di crescita e consolidamento che l’hanno portata a distinguersi nel panorama italiano e internazionale, conquistando la stima non solo degli addetti di categoria e vari riconoscimenti di prestigio.

Aveva ricevuto la laurea honoris causa in Scienza dei Trasporti, negli Usa.
Bruno Brusutti è stato presidente veneto di Anav, Associazione nazionale Autotrasporto Viaggiatori. Componente di lungo corso di Confindustria Venezia, nelle cui fila è stato presidente di sezione e ha ricoperto altri incarichi anche a livello nazionale, era stato insignito del titolo di commendatore della Repubblica, dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. L’anno scorso era stato nominato per la più alta onorificenza cavaliere di gran Croce dal cardinale Jorge Arturo Medina Estevez, recentemente scomparso.

Pierre Cardin è morto, è stato un’eccellenza veneta

“Mio padre – dichiara Marco Eugenio Brusutti – era un appassionato della vita. Uomo di fede profonda, ha condotto un’esistenza esemplare, dedito al lavoro e alla famiglia, incarnando il senso cristiano dell’amore. Lui c’era sempre: i nostri dipendenti e i nostri collaboratori hanno trovato in lui un punto di riferimento instancabile. Anche in età avanzata, di sabato, domenica e nei giorni festivi lo si poteva trovare al suo posto, in presidenza. Per tutti aveva un consiglio, un suggerimento. Uomo onesto e giusto, è stato lungimirante in scelte strategiche come, per esempio, la realizzazione del primo parcheggio privato a servizio dell’aeroporto. Negli ultimi anni, papà ha affrontato i suoi problemi di salute affidandosi a Dio e mai trascurando l’azienda, peraltro coinvolta in sfide cruciali per la sua attività”.

“Bruno – sottolinea la moglie Marisa – ha sempre mantenuto una grande passione per l’Aeronautica, era un ufficiale con quella dignità e quei valori che contraddistinguono le persone che sono al servizio dello Stato. Non ha mai fatto mancare il suo aiuto a tantissimi bisognosi, cui segretamente faceva arrivare supporto e a tantissime associazioni, come l’Ail (Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma). Anche negli ultimi tempi ha offerto la propria disponibilità per i migranti ucraini in fuga dalla guerra”.

“Esprimiamo – conclude la famiglia Brusutti – lode al Signore per il dono di un marito e un papà così speciale. E gratitudine ai sanitari tutti dell’Ematologia di Padova, che l’hanno curato con zelo e una professionalità rara”.

Vista proprio la grandissima partecipazione al lutto che l’ha colpita, la famiglia Brusutti ha definito una serie di momenti successivi di commiato per permettere ai tanti che l’hanno chiesto, di tributare il proprio omaggio e il proprio ultimo saluto a Bruno Brusutti.

E’ confermato che i funerali saranno celerati martedì 24 maggio, alle ore 11, nel duomo di San Lorenzo martire, in piazza Ferretto, a Mestre. La funzione sarà presieduta da monsignor Roberto Rosa, vicario episcopale della diocesi di Trieste, dove Marco Eugenio Brusutti, il figlio di Bruno, è incardinato come diacono presso la parrocchia di Santa Caterina.

I funerali saranno preceduti da due momenti riservati.

Il primo, in azienda a Tessera: qui, alle ore 9, arriverà il feretro in partenza dall’obitorio dell’ospedale di Padova: percorrerà il normale tragitto che ogni giorno Bruno effettuava al mattino e alla sera per controllare i depositi e i garage e salutare i lavoratori, sostando brevemente.

Il secondo si terrà, sempre a Tessera, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta: qui, alle ore 9.30, il parroco don Lionello Dal Molin accoglierà la bara che sarà deposta nei pressi dell’altare, per consentire un momento di incontro e congedo ai numerosi dipendenti e ai collaboratori dell’azienda, anche in pensione, che in queste ore stanno chiedendo alla famiglia di poter avere un momento tutto per loro, di raccoglimento, accanto al proprio presidente. Idealmente si uniranno a questo momento, dalle rispettive sedi, gli autisti e addetti impegnati in servizio nelle varie linee di trasporto.

A seguire, scortato da un pullman – che assume una carica simbolica vista l’attività lavorativa svolta per tutta la vita – il feretro verrà portato in duomo a Mestre per la messa esequiale. Ad accoglierlo alle porte della chiesa sarà l’arciprete monsignor Gianni Bernardi, amico di famiglia. Tra i concelebranti, saranno presenti il parroco di Mogliano Veneto, comune di residenza della famiglia Brusutti, don Samuele Facci, e il parroco di Santa Caterina in Trieste, monsignor Giorgio Petrarcheni.

Al termine della messa, i dipendenti porteranno a braccia la bara fino al carro funebre che prenderà la via del cimitero. La tumulazione avverrà in forma strettamente privata.

Tutto il ricavato delle offerte raccolte per l’occasione sarà devoluto ad Ail, Associazione italiana per la lotta alle leucemie, linfomi e mielomi, in particolare per sostenere il lavoro di cura e assistenza ai malati del reparto di Ematologia dell’ospedale di Padova, diretto dal professor Livio Trentin.

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