Puja di Prata, in provincia di Pordenone, il luogo dove si è consumata la drammatica tragedia che ha colpito la giovane.
Natalia venerdì 1° marzo, durante un allenamento presso la base militare di Aviano, ebbe uno scontro di gioco. LAvianoa ragazzina ha riportato un infortunio alla gamba sinistra. A causa del trauma la gamba ha iniziato a dolerle intensamente con peggioramento nei giorni successivi. I genitori, preoccupati, l’hanno accompagnata al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Pordenone.
Nonostante la visita medica, non è stato diagnosticato nulla di grave. La diagnosi ha descritto il trauma al ginocchio e la difficoltà nella flessione, anche non sono stati riscontrati segni evidenti di un edema. Dopo alcuni esami, Natalia è stata dimessa con la prescrizione di un antidolorifico e giorni di riposo. Purtroppo, invece, il suo stato di salute è peggiorato ancora nel corso del fine settimana, con la giovane che ha continuato ad accusare forti dolori alla gamba.
La situazione è precipitata nella notte di lunedì, quando la giovane atleta, dopo essere stata messa a letto dal padre e dalla sua compagna, non si è più risvegliata. È stata la donna a trovarla esanime nel letto. I soccorsi sono stati immediatamente chiamati, e la compagna del padre ha tentato disperatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare seguendo le indicazioni fornite telefonicamente dai sanitari. Nonostante un arrivo tempestivo dell’automedica e dell’ambulanza, purtroppo ogni sforzo è risultato vano: Natalia era già deceduta da diverse ore, molto probabilmente nella prima parte della notte.
Il medico legale Lucio Bomben, incaricato delle indagini, ha ipotizzato che l’infortunio subito durante l’allenamento possa aver contribuito in modo significativo alla tragedia. Il ginocchio tumefatto e i dolori intensi avvertiti dalla giovane atleta nelle ore precedenti alla sua morte rappresentano un tassello cruciale nell’indagine.
Le forze dell’ordine stanno ora cercando di ricostruire nei dettagli gli ultimi giorni di Natalia, iniziando dall’incidente sul campo fino agli ultimi momenti prima della sua prematura scomparsa. La famiglia, intanto, è piombata nello sconforto e la comunità locale è unita nel dolore per la perdita di una giovane promessa dello sport, ma soprattutto di una ragazza di dodici anni che viveva spensieratamente la sua vita fino a qualche giorno fa.
Malori e morti improvvise accadono quotidianamente in Italia come accade normalmente che ubriachi al volante se ne stiano comodamente ai domiciliari e possano continuare a farsi una vita contrariamente alle loro vittime, vedi la soldatessa statunitense che ha investito e ucciso un ragazzo di 15 anni mentre guidava ubriaca la sua auto.
ma perchè…? non possono succedere queste cose