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Ministra brasiliana borseggiata a Venezia non può denunciare il furto

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La  ministra brasiliana borseggiata del portafoglio appena giunta a Venezia “non può denunciare” il furto. L’impossibilità sta nelle pieghe della recente attuazione della “Riforma Cartabia”. Il caso ha scatenato oggi la reazione del presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli.

Tutto inizia qualche giorno fa a Venezia quando la ministra della Cultura del Brasile, Margareth Menezes, rimane vittima di borseggio appena giunta in città, proprio come purtroppo avviene ad altre migliaia di turisti “comuni”. Il borseggio è avvenuto mentre la ministra viaggiava su un vaporetto di linea di Venezia.

Il caso fa infuriare oggi il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, all’apprendere dell’impossibilità – di fatto – di perseguire i responsabili, così si è appellato al ministro della Giustizia Carlo Nordio perché intervenga urgentemente nell’ambito dei reati per i borseggi.

Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano la ministra si è dunque successivamente trovata nell’impossibilità di denunciare il ladro. Il motivo? Tra le pieghe della riforma Cartabia – spiega Confturismo Veneto in una nota – vi sarebbe la previsione che i responsabili di reati come quello avvenuto nel capoluogo lagunare non possano essere denunciati da turisti e stranieri provvisoriamente in Italia per l’improbabilità che possano essere presenti a eventuali processi futuri fissati nei confronti di chi delinque.

“Trovo la cosa di una gravità assoluta – sbotta Michielli – e in questo caso significherebbe indicare alla malavita i turisti come il bersaglio privilegiato di azioni delinquenziali che non implicano alcun rischio di essere perseguite. Chiedo con forza a chi di competenza, al ministro Nordio in primis, di voler intervenire con l’urgenza del caso per porre fine a questa aberrazione”. “In un Paese che, oltre alla sacralità dell’ospitalità, fa del turismo la sua prima industria”, conclude il presidente di Confturismo Veneto.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ma quale Cartabia? Una volta a Venezia, durante la Serenssima, i malfattori e i ladri venivano seriamente puniti. Venivano fustigati a partire dalle potenti colonne di Marco e Todaro in piazzetta San Marco, fino al campo di S.Giacometto, ai piedi del ponte di Rialto. Ancor oggi possiamo ammirare il gobbo di Rialto, noto come punto del supplizio, poi sostituita dalla cosiddetta “croce dei frustai”.
    Sicuramente i ladri all’epoca non avevvano certo voglia di tirare fuori dick, come invece fece il rom alla stazione qualche settimana fa verso chi avvisava i turisti della presenza dei borseggiatori.

  2. Mi verrebbe da esprimermi alla Fantozzi riguardo questa riforma….
    Pretendo come cittadino che sia al più presto cambiata …..un paese civile e moderno non dovrebbe tollerare che i delinquenti possano farla franca …

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