IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

sabato 27 Aprile 2024
15.8 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEvirusMestre, un ricovero per il pericoloso fungo "candida auris". Ulss in trincea tra vaiolo delle scimmie e contagi Covid
Questa notizia si trova quivirusMestre, un ricovero per il pericoloso fungo "candida auris". Ulss in trincea...

Mestre, un ricovero per il pericoloso fungo “candida auris”. Ulss in trincea tra vaiolo delle scimmie e contagi Covid

I fronti "virali" su cui è impegnata l'Ulss 3 Serenissima. Apre un nuovo drive through

pubblicità

Venezia, un ricovero per il pericoloso e contagiosissimo fungo “candida auris”.
L’Ulss 3 Serenissima è in trincea in questi giorni, e il fronte è tutto virale: da una parte vi sono 3 ricoveri per il vaiolo delle scimmie e dall’innalzamento dei contagi per Coronavirus.

Un’estate non certo serena dal punto di vista sanitario, il Covid-19 torna a diffondersi sui grandi numeri nel veneziano e di conseguenza sale la richiesta di tamponi tra la popolazione. Si registrano i primi casi sul territorio veneziano di “vaiolo delle scimmie”, con tre persone ricoverate. Infine, c’è un caso di “candida auris”, un contagioso e pericoloso fungo, importato dall’estero, da affrontare nell’ospedale dell’Angelo di Mestre.

Tre fronti “virali” su cui sono impegnati la Direzione e i sanitari dell’Ulss 3 Serenissima. La risalita dei contagi costringe l’Azienda sanitaria a rialzare la guardia e ad uno sforzo ulteriore per l’assistenza e il monitoraggio sul territorio.

AUMENTO CONTAGI CORONAVIRUS
Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgrado Contato, ha convocato questa mattina una conferenza stampa e ha spiegato ai giornalisti: “Recuperiamo e mettiamo in campo le ultime forze che abbiamo per metterci a disposizione della cittadinanza e per mantenere attivi servizi che fino a pochi giorni fa immaginavamo di poter sospendere. Fino a pochi giorni fa stavamo valutando come ottimizzare le risorse ‘spegnendo’ punti tampone ormai poco utilizzati, ma ora per la recrudescenza dei contagi siamo costretti a rivalutare queste decisioni. Non solo abbiamo deciso di tenere pronti alla riattivazione i drive through di Oriago e Favaro, ma abbiamo già aperto un nuovo drive through in quello che è il nostro centro vaccinale maggiore, il PalaExpo di Marghera”.

TAMPONI AL PALAEXPO A MARGHERA
“Il nuovo drive through nella giornata di oggi – ha spiega il direttore Contato – ha lavorato fino alle 15.00 ed ha servito più di 150 utenti, e da domani è attivo fino alle 20.00 di sera. Valuteremo se sarà necessario attivare ulteriori punti tampone, e per farlo dobbiamo riorganizzare i turni, andando a cercare le ultime energie: il nostro personale è stanchissimo, dopo mesi e anni di lavoro continuo; in più, i contagi su verificano anche tra i sanitari, mettendoci ulteriormente in difficoltà, se è vero che oggi i nostri operatori positivi sono ben 160; in questo tempo complicatissimo dobbiamo anche fare i conti con i sanitari che sono stati sospesi perché non hanno adempiuto alle normativa sulla vaccinazione”.

VAIOLO DELLE SCIMMIE
La Direzione dell’Ulss 3 Serenissima ha anche comunicato nel corso della conferenza stampa di aver individuato i primi tre casi di “vaiolo delle scimmie” sul proprio territorio. Si tratta di pazienti adulti, tutti asintomatici, che sono stati precauzionalmente ricoverati all’Ospedale dell’Angelo di Mestre.

Della patologia in Europa si contavano già più di 4mila casi, di cui 159 nel nostro Paese. Dopo essere sbarcato in Veneto nelle scorse settimane, il “vaiolo delle scimmie” fa registrare dunque i primi casi anche nel Veneziano.

I casi sospetti all’attenzione dell’Ulss 3 erano quattro; tre sono risultati poi positivi alle ulteriori verifiche. I pazienti sono ricoverati “per una più semplice gestione di approfondimento, per cautela, non per gravità della situazione clinica – ha spiegato il Primario di Malattie Infettive, il dottor Sandro Panese – ed è stato ovviamente svolto anche il necessario tracciamento dei contatti. Il primo paziente ricoverato è stato già dimesso”.

FUNGO PERICOLOSO
Nei giorni scorsi i sanitari dell’Ospedale dell’Angelo hanno registrato anche un caso di “candida auris”, un fungo molto contagioso, la cui particolarità è la multiresistenza sia ai farmaci antifungini che agli antisettici, su un paziente ricoverato all’Angelo. Si tratta di un paziente portatore di precedenti patologie critiche che era recentemente rientrato dall’estero, dove aveva subito un ricovero e dove ha contratto la forma particolare di “candida”.

La Direzione e gli specialisti dell’Ulss 3 Serenissima hanno attivato tutte le procedure d’urgenza per impedire la diffusione del contagio, a tutela di un contesto delicato come quello dell’Ospedale, ed hanno attivato tutte le procedure per un pieno monitoraggio delle persone che sono state a contatto con il caso importato.

Isolata per la prima volta nel 2009 in Giappone, giunta in Italia, in Liguria e in Emilia Romagna, dieci anni dopo, la “candida auris” ha un’elevata patogenicità: il germe, se non c’è una terapia adeguata, può diventa grave e provocare infezioni in soggetti critici spesso ricoverati per altre patologie, tanto che la percentuale dei casi in cui porta alla morte varia tra il 30 al 70 per cento.

CANDIDA AURIS
Sul sito del Ministero della Salute si spiega che il fungo Candida auris è altamente pericolosa poiché:
è un patogeno particolarmente infettivo;
circa il 90% degli isolati risultano resistenti almeno ad una delle 3 classi di antifungini disponibili;
l’infezione spesso interessa pazienti già ospedalizzati, può svilupparsi diverse settimane dopo il ricovero e il decesso può avvenire in pochi mesi;
i pazienti possono rimanere a lungo colonizzati;
la mortalità riscontrata è elevata (circa 30% – 70%);
è particolarmente persistente nell’ambiente e difficile da eradicare;
può formare biofilm e avere, quindi, una ridotta suscettibilità ai comuni disinfettanti, come perossido di idrogeno e clorexidina, e ai comuni prodotti antifungini;
la scarsa conoscenza di questa specie nelle strutture sanitarie può comportare una diagnosi ritardata, l’assunzione di un trattamento inefficace e un rischio elevato di decesso, nonché la diffusione nell’ambiente e il contagio di altri soggetti.

Molte caratteristiche di questo microrganismo non sono ancora chiare, si legge sul sito del Ministero, come, ad es., la sua provenienza e i meccanismi di resistenza e i motivi delle frequenti infezioni verificatesi negli ultimi anni in luoghi diversi nel mondo.

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img