I poliziotti in servizio alla Squadra Mobile hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Venezia. L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di due soggetti per ben cinque episodi di rapina aggravata.
I due si facevano consegnare il “bottino” minacciando le vittime anche armati di armi da taglio. Si tratta di due trentenni tunisini ritenuti responsabili di una serie di colpi che hanno seminato terrore fra i residenti di via Milano, Altobello e corso del Popolo, a Mestre.
I due sono senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, e vivevano derubando e minacciando le loro vittime per strada. Cinque i colpi attribuiti alla coppia, ma si sospetta che possano essere di più.
L’accuratezza delle vittime nel fornire informazioni preziose, la tempestività delle indagini, ed alcune immagini ricavate dalle telecamere sono stati fattori determinanti per individuare i responsabili.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due delinquenti agivano tra le 10 di sera e le 2 di notte, cercando prede isolate e indifese. Minacciando con una lama, costringevano le vittime a consegnare tutto il contante.
Tra i casi più eclatanti: un cliente di un ristorante in corso del Popolo stato costretto sotto minaccia a prelevare 150 euro da un bancomat, una ragazza derubata di 80 euro mentre usciva dalla casa del compagno in via Milano, una coppia derubata di 350 euro appena scesi dall’auto parcheggiata in via Milano, un pedone minacciato nel sottopasso di via Dante, cui sono stati sottratti il portafoglio e la carta contactless con cui sono state effettuate 6 transazioni al di sotto dei 50 euro, e un giovane di 21 anni a cui sono stati rapinati tutti i soldi che aveva in via Altobello.
