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Mestre. Anziana cade per le radici dell’albero, l’assicurazione: “Colpa sua”. Si va in causa

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Mestre. Anziana cade per le radici dell'albero, l'assicurazione: "Colpa sua". Si va in causa

Mestre. Una signora scivola e cade su una radice affiorante dalla strada coperta di foglie e si frattura un braccio ma per la compagnia assicurativa era lei che doveva stare più attenta: “Doveva vederla”.

L’incidente è accaduto per una radice affiorante dall’asfalto ma completamente coperta dalle foglie. Dopo l’incidente il Comune di Venezia installa un cartello di pericolo ad hoc, ammettendo dunque il problema, ma per la sua compagnia di assicurazione la colpa è solo della malcapitata.

La signora è un’anziana trevigiana che ha chiesto di essere risarcita dal Comune di Venezia
per le gravi lesioni riportate con la caduta almeno per le spese sanitarie sostenute, ma in presenza di una tale contrapposizione l’evoluzione della vicenda potrà essere solo con un’inevitabile causa civile.

Corte Corallina, a Mestre, nel quartiere San Giuliano, teatro dell’infortunio avvenuto il 30 aprile 2018 alle ore 10 del mattino. Da quasi un anno e mezzo la signora, oggi settantottenne, che risiede in un comune del Trevigiano confinante con la provincia di Venezia, assieme all’assistenza di Studio3A-Valore S.p.A. a cui si è affidata, stanno lottando per ottenere un equo risarcimento per il grave infortunio.

L’anziana, con una sorella e una nipote, stava andando a trovare un’altra sorella, che abita appunto in Corte Corallina: appena scesa dall’auto, il patatrac. La donna ha incocciato il piede con la radice di un grosso albero che sporgeva notevolmente dalla strada ma del tutto occultata da un tappeto di foglie, ed è rovinata per terra con conseguenze pesanti. Si sarebbe poi scoperto che nello stesso luogo si erano già verificate alte cadute sul genere.

L’ambulanza è arrivata, allertata dalle sue congiunte e da alcuni residenti, e la pensionata è stata trasportata in ambulanza all’ospedale dell’Angelo dove le hanno riscontrato la frattura dell’ulna e la lussazione del gomito: si è dovuta sottoporre a un intervento chirurgico in cui le sono state applicate una placca e delle viti. Poi è stata ricoverata per quasi due settimane, ha dovuto portare a lungo un tutore e poi effettuare una lunga riabilitazione. Un percorso lungo e difficile.

La signora, per essere risarcita, si è quindi rivolta, attraverso la responsabile dei consulenti personali per i sinistri gravi, Daniela Vivian, a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, la quale, acquisita tutta la documentazione, ha subito presentato una richiesta danni al Comune di Venezia proprietario della strada.

Il Comune di Venezia ha aperto il sinistro presso la propria compagnia assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e in seguito ha anche provveduto a rattoppare l’asfalto danneggiato nel punto incriminato. Non bastasse, l’amministrazione veneziana ha anche provveduto ad apporre un cartello di avviso del pericolo per “radici affioranti”.

L’assicurazione, nonostante questa implicita ammissione di colpa e tutte le testimonianze addotte per comprovare l’episodio, ha inspiegabilmente risposto “no” a tutte le richieste di risarcimento presentate da Studio 3A per conto della propria assistita, asserendo che l’insidia era ben visibile, tanto più di giorno, come se le foglie che la nascondevano non contassero.

Non è certo una novità quando un’assicurazione cerca di non risarcire, La povera anziana non dovrà però scoraggiarsi in quanto è già pronta la citazione in causa nei confronti del Comune di Venezia e della sua compagnia.

“Non chiedo la luna – fa sapere l’interessata -, ma almeno le spese mediche sostenute”.

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