Nel corso del 2023, il numero di donne uccise è sceso a 120, con una riduzione del 6% rispetto agli anni precedenti. Questi dati emergono dal report “8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza”, elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, Ufficio a composizione interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza.
Un punto positivo è rappresentato dalla diminuzione delle uccisioni in ambito familiare/affettivo nel periodo 2020-2023. In quasi il 25% dei casi, le uccisioni sono riconducibili al contesto genitori/figli. In particolare, il 89% degli omicidi di madri è stato commesso dai figli maschi.
Il report sottolinea anche che, nel 90% degli episodi, è stato possibile individuare i presunti autori degli omicidi. Un dato che evidenzia un progresso nella risoluzione di questi gravi crimini.
Interessante è anche l’implicazione della Lega Pallavolo Serie A Femminile, che ha collaborato alla redazione del documento. Le testimonianze delle giovani campionesse hanno arricchito il report, sottolineando il valore dello sport nel promuovere l’effettiva parità di genere.
Nel complesso, il 2023 ha visto una riduzione dei maltrattamenti contro familiari e conviventi, così come degli atti persecutori, che nei tre anni precedenti avevano mostrato un costante aumento. Tuttavia, il report mette in luce una crescita delle violenze sessuali nel quadriennio. Si suggerisce che tale incremento potrebbe riflettere in parte “l’affioramento di un sommerso”, evidenziando una maggiore sensibilità nei confronti di questo fenomeno.
Un aspetto degno di nota è l’applicazione del “codice rosso”, che registra un “significativo incremento” sia dei delitti commessi che delle segnalazioni nei confronti dei presunti autori noti. Questo potrebbe essere interpretato come un segno positivo, indicando un aumento della propensione alla denuncia da parte delle vittime.