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Melania Rea, Parolisi resta in carcere

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ITALIA/Melania Rea, Parolisi resta in carcere. L'istanza per la concessione della detenzione agli arresti domiciliari per il caporalmaggiore è stata respinta. L'ufficiale dell'esercito dovrà  continuare a seguire l'indagine sull'omicidio della moglie, Melania Rea, da detenuto.


Il tribunale del riesame dell'Aquila che non ha concesso la scarcerazione potrebbe aver ritenuto che permanesse il pericolo dell'inquinamento di prove.

[24 agosto 2013]

Mario Nascimbeni
[redazione@lavocedivenezia.it ]

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Salvatore Parolisi: io non c'entro con la morte di Melania
Finalmente Parolisi ha parlato. Lo ha fatto davanti ai giudici del tribunale del Riesame per ribadire che con l'omicidio di sua moglie, Melania Rea, lui non c'entra nulla. Salvatore Parolisi ha reso dichiarazioni spontanee per circa venti minuti, ed è la prima volta che non si è avvalso della “facoltà  di non rispondere”.
Una delle strategie della difesa parla dei dati non definitivi che derivano dalla lettura delle localizzazioni tecniche dei cellulari. Consulente tecnico per la difesa è Roberto Cusani, professore di ingegneria delle telecomunicazioni dell'Università  “La Sapienza”.
Il perito di parte ha escluso che in base ai dati acquisiti si possano localizzare i due coniugi con assoluta precisione, ed escludere o confermare che fossero sul pianoro di Colle San Marco, dove Parolisi afferma di aver perso di vista Melania, oppure a Ripe di Civitella, dove invece la giovane moglie è stata rinvenuta trucidata con 35 coltellate.
Un altro punto in cui i difensori di Parolisi chiedono maggiori indagini alla Procura per escludere le responsabilità  del loro assistito è sul dna femminile che è stato rinvenuto sotto un'unghia di Melania Rea.
I giudici dovranno decidere entro questa mattina se Salvatore Parolisi, attualmente detenuto, sia da scarcerare oppure no.
[23 agosto 2011]
Mario Nascimbeni


Salvatore Parolisi: non tutti mi hanno già  condannato
Salvatore Parolisi ha scritto una lettera per dire come si sente, cosa sta provando e cosa sta vivendo in queste ore. La lettera è indirizzata a Ilaria Mura della trasmissione “Quarto Grado”. E' una lettera dura, come dev'essere l'uomo, autodefinitosi “un combattente”. Descrive l'ingiustizia di essere detenuto in carcere dove sta mentalmente ripercorrendo tutta la sua vita.
Di sua moglie, Melania Rea, Salvatore Parolisi nella lettera dice: “L'ho tradita, ma non l'ho ammazzata, e in termini di legge il tradimento non costituisce reato, Non mi spiego, perciò, cosa ci sto a fare qui dentro”.
Analisi anche troppo lucida del caporalmaggiore, che continua raccontandosi, raccontando com'era il ragazzo che era e che non è più, che continua chiedendo il supporto e il sostegno delle persone amiche, perchè “non tutti lo hanno già  condannato…”.
L'unica cosa, stando ad alcune interpretazioni, che risulta poco in luce è il dolore per la moglie perduta per sempre, aspetto non primario nella lettera, ne' la sofferenza che la perdita comporta. Forse poco quanto espresso per l'assassinio della 29enne uccisa a coltellate che si era scelta in moglie.
paolo p.


Omicidio Melania, da casa Parolisi – Rea in arrivo riscontri della Scientifica
Sempre novità  nel caso dell'omicidio di Melania Rea. Sembra esserci molta attesa per i riscontri del laboratorio dei Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri) che stanno per essere consegnati sui nuovi rilevamenti effettuati a Folignano, nella casa dove abitava Melania con il marito Salvatore Parolisi. I risultati potrebbero arrivare entro fine settimana.
La nuova ricerca, evidentemente, è tesa a cercare di dimostrare nuovi indizi a carico di Salvatore Parolisi. Questo mentre si è saputo che il caporalmaggiore risponderà  probabilmente alle domande dei magistrati del Tribunale del Riesame dell' Aquila.
Secondo quanto raccolto dai difensori del caporalmaggiore, Parolisi renderà  ai giudici dichiarazioni spontanee che serviranno come memoria difensiva davanti all'accusa di essere l'assassino di Melania Rea. Le tesi difensive parzialmente sono già  conosciute: Parolisi non si trovava dove è stata uccisa Melania e bisogna indagare sul dna femminile trovato in una mano di Melania.
Sul fronte del dna è invece arrivata la smentita del Pubblico Ministero di Teramo sul fatto che ci sia un interessamento a far eseguire il test a Ludovica Perrone, soldatessa – amante di Parolisi. E' inutile – si è saputo – in quanto la soldatessa – recluta era in caserma al momento del delitto, quindi ha un alibi di ferro.
Mario N.

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