“Finalmente si riparte con i lavori – annuncia il Presidente dell’Ater di Venezia, Fabio Nordio – Quella di campo Marte è una storia travagliata iniziata circa quarant’anni anni fa: è un importante traguardo che abbiamo raggiunto grazie alla perseveranza e all’impegno di questi mesi. Come tutti ricordano, le precedenti ditte si era fermate per problemi economici e fallimenti. Bisognava poi fare i conti con l’emergenza sanitaria, la crisi economica e l’aumento dei costi delle materie prime, tutti fattori che hanno complicato la situazione. Grazie a ricerche e analisi, sono riuscito ad individuare all’interno del consorzio Innova (che si era aggiudicato l’appalto per svolgere i lavori) alcune imprese in grado di concludere il progetto. Il cronoprogramma prevede ora circa 7/8 mesi di lavori per ultimare gli alloggi dell’Ater che mancano all’appello”.
L’intervento edilizio prosegue quindi il vasto e ambizioso progetto di riqualificazione architettonica e urbanistica dell’aera di Campo di Marte, alla Giudecca, iniziata nel 1983 quando l’allora Iacp, d’intesa con il Comune di Venezia, quando si decise di abbattere un consistente numero di vecchi edifici abitati e di dar vita a un nuovo complesso edilizio, ordinato e organico. Per ottenere un risultato degno della singolarità e unicità della città di Venezia e del particolare sito, a ridosso della chiesa delle Zitelle e del bacino di San Marco, in un’isola destinata a profondi interventi strutturali data la presenza di varie aree industriali dismesse.
“È nell’intenzione di questa amministrazione – conclude il Presidente – in collaborazione con la Regione Veneto – reperire i fondi per poter dar corso all’ultimazione della piazza pubblica davanti agli edifici di Campo Marte, terminando anche i restanti 25 alloggi progettati da Raffael Moneo, l’architetto premiato con il leone d’oro alla carriera proprio nel maggio di quest’anno”.