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Lotto, Superenalotto, macchinette: la riapertura dei giochi in Italia

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Superenalotto e SuperStar n.6 di sabato 14/01 numeri e quote

Si può puntare di nuovo sul Lotto, è tornato il Superenalotto: lo stop è durato un mese e mezzo.

Con l’avvio della Fase 2 è ripartita in Italia anche la corsa al jackpot. Le puntate su Lotto e Superenalotto, sono state fermate un mese e mezzo dopo lo stop imposto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli per contrastare la diffusione del coronavirus.

Resta confermata, al momento invece, la chiusura di sale slot, centri scommesse e bingo.

La prima estrazione del Lotto, a 45 giorni esatti dalla disposizione di Adm che aveva deciso per la prima volta nella storia di bloccare i giochi in tutta Italia per evitare assembramenti e garantire maggiore tutela sanitaria, si è svolta nuovamente senza intoppi e con un po’ di emozione per chi segue queste manifestazioni in modo radicale.

Lotto e Superenalotto ‘fermi ai box’ sono stati un notevole impegno economico per lo Stato italiano dato che sono introiti su cui si conta ad ogni finanziaria: il provvedimento è costato caro all’Erario – stando ai dati degli esperti – in quanto registra un mancato incasso di oltre 200 milioni di euro.

Il Superenalotto è ripartito offrendo un montepremi di 36,3 milioni di euro.

Per gli italiani si tratta di un lento ritorno alla normalità, condito dalle passioni di sempre e con il sogno di incassare montepremi milionari.

Per il gioco di casa Sisal, come ricorda Agipro News, il 2020 si era aperto con buoni risultati grazie ai 124 milioni raccolti a gennaio e i 122 milioni di febbraio; in poco più di due mesi, poi, c’è stato tempo per un 6 centrato per la prima volta in Liguria, ad Arcola, dove sono andati 67 milioni a fine gennaio.

Discorso a parte per macchinette – slot machine. Apparecchi spesso ospitati in angoli di bar, anche loro hanno subito la mannaia della chiusura forzata dell’esercizio e non si tratta certo di un servizio che si può servire ‘da asporto’. Le macchinette ospitate negli angoli delle tabaccherie, invece, anche se la rivendita non ha mai chiuso, sono sempre rimaste spente finora con le spine staccate e penzoloni proprio per evitare assembramenti o lunghe permanenze all’interno del locale.

Ma la riapertura delle scommesse non ha di certo ingolfato le tabaccherie e i punti abilitati per la raccolta delle puntate. Secondo un’indagine condotta dall’agenzia specializzata Agimeg, non si sono finora registrati particolari problematicità, con file ridotte o praticamente inesistenti.

Un report fotografico – spiega l’agenzia – che rappresenta “un segnale per la ripartenza (ovviamente con tutte le dovute attenzioni al rispetto delle norme legate all’emergenza sanitaria) anche di sale scommesse, sale bingo e sale slot, perché il rischio assembramento sarebbe limitato e gestibile”.

Una questione aperta, sulla quale nei giorni scorsi si sono espresse le associazioni di categoria chiedendo al governo un’accelerazione per la riapertura.

“I punti gioco – le parole dell’associazione dei gestori slot, Astro – possono garantire la sicurezza come i negozi al dettaglio”. Di contro molte organizzazioni, prima fra tutte la Consulta Nazionale Antiusura, sono tornata a chiedere al premier Conte l’esclusione del gioco d’azzardo nella ripartenza.

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