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Le signore di Shanghai – Dietro dei grandi uomini ci sono sempre delle grandi donne

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Alla scoperta di una Cina sconosciuta a noi occidentali, un’immersione intima e profonda nella storia millenaria di una nazione alla quale spesso ci sentiamo attratti, grazie al libro biografico-romanzato di Jung Chang,”Le signore di Shanghai” (Longanesi, pagg. 480 €20,90), il lettore viene catapultato in una storia fatta di intrighi, conquiste, tradimenti, che lasciarono un segno indelebile nella Storia cinese.

Le protagoniste di questo saggio sono le tre sorelle più famose della Cina. Grazie ai loro matrimoni e a innate doti diplomatiche e politiche, le sorelle Soong da Shanghai, si ritrovarono al centro del potere e riuscirono a dominare il Paese per tutto il primo Novecento, tra rivoluzioni, guerre e trasformazioni culturali.
La maggiore, Ei-ling, sposò l’uomo più ricco della Cina e, in modo non ufficiale, fu consigliera di Chiang Kai-shek, marito della più giovane di loro, May-ling. La sorella di mezzo si chiamava Ching-ling; a soli ventidue anni sposò il quarantanovenne Sun Yat-sen, fondatore e padre della Repubblica cinese: nonostante il potere e i privilegi di cui godettero, le loro esistenze furono turbate dalla costante minaccia di nemici e pericoli.

Jung Chang, nota autrice del libro ”Cigni selvatici” (1992), racconta ai suoi lettori la storia di una nazione, di un popolo, di alcune esistenze, spesso poco note al nostro mondo occidentale, ma che sono state molto importanti per la Cina del Novecento.

Tre sorelle che grazie all’istruzione e all’intelligenza dominarono la Cina, influenzarono le politiche estere degli Stati più potenti di metà Novecento e lasciarono un segno indelebile nella Storia di una nazione.

L’autrice tratteggia con simpatia le sorelle, in particolare Ei-ling e May-ling. La Chang descrive la stravaganza di Meiling e al contrario, la lealtà della “sorellina”, mentre Ching-ling è meno attraente rispetto alle sorelle, con delle convinzioni politiche che vanno oltre i sentimenti per la sua famiglia.

L’unica pecca del saggio è che forse è stata data troppa importanza agli uomini (il padre delle ragazze e Sun Yat-sen, marito delle sorelle maggiori). Questa periodica emarginazione delle donne esprime, naturalmente, il paradosso del loro status (un paradosso che si applica a molte altre donne politiche cinesi degli ultimi 100 anni): erano in grado di esercitare influenza solo attraverso l’associazione con uomini potenti e profondamente imperfetti.

Le signore di Shanghai nonostante tutto, è una biografia tanto epica quanto intima: gli affari di una nazione in subbuglio, gli incontri segreti nelle sale di Mosca, i colloqui con gli Stati Uniti, gli esili a Berlino, le fughe in Giappone e la guerra si intrecciano ai sentimenti di amore e odio e al glamour delle loro vite.
L’autrice, grazie al suo modo di raccontare la Storia come fosse un romanzo (pur rimanendo come narratore onnisciente), riesce a catturare il lettore.

Alice Bianco

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