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I lavoratori non sono burattini: “Chi impone il tampone ne se assume le responsabilità”. Lettere

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Facciamo chiarezza!
Cosa sono i DPCM ? Significano Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”, e sono uno strumento sempre esistito. La peculiarità dei DPCM è che sono atti “unilaterali” voluti esclusivamente dal premier – quindi Giuseppe Conte – senza coinvolgere il Consiglio dei Ministri in seduta collegiale, tantomeno il PARLAMENTO.
Nella scala delle fonti del diritto, i DPCM sono atti amministrativi di secondo grado, quindi inferiori sia alle leggi del parlamento che ai decreti legge e legislativi delegati.
Chiarito questo, a prescindere da cosa si pensi di questa emergenza Covid, come sindacato responsabile, siamo sicuramente attenti alla sicurezza dei lavoratori e alla salute di tutti noi, ma riteniamo che l’attuale allarmismo e terrorismo mediatico che ci viene iniettato ogni minuto abbia portato a esiti devastanti e fallimentari sotto ogni punto di vista, economico e sociale, e questo è sotto gli occhi di tutti.

Siamo anche un sindacato che crede, nel rispetto della collettività, nei diritti individuali di ogni lavoratore . NON esiste pertanto alcun obbligo di legge che ci impone tamponi (e tantomeno il già accennato vaccino).
Esistono semmai dei DPCM, atti amministrativi, che ce lo prescriverebbero, ma anch’essi in ben determinate condizioni, ossia , nel rientro da determinati paesi esteri, nell’espatrio, e in quei casi di “emergenza sanitaria” causati da evidente contatto con soggetti affetti da covid.
Fuori da questi casi la richiesta di tampone è nulla e pure perseguibile in ben determinate condizioni, e che violerebbero anche la nostra COSTITUZIONE, ART 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

L’emergenza sanitaria, che nessuno di noi nega, (il COVID esiste, ma ne esistono altre emergenze che mietono vittime nel silenzio e indifferenza generale), NON PUO’ TRASFORMARSI quindi in DITTATURA con alcun obbligo di tampone e tantomeno obbligo di vaccino così per “sport”!!
Sottolineiamo che, nel caso di incidente, (purtroppo già accaduto) nel caso di prova-tampone, il soggetto che impone il tampone, se ne assumerà le conseguenze, senza più sfuggire dalle proprie responsabilità, e non nascondendosi dietro ricatti o minacce di licenziamenti per chi non si sottopone “volontariamente”.

Chi ha emanato i DPCM ora non c’è più e si prenda tutta la sua responsabilità per ciò che ha emanato, ….
deciderà la magistratura , non spetta a noi.
Questo per dovere di informazione verso tutti noi cittadini.

SIAMO LAVORATORI, NON BURATTINI ! Abbiamo un cervello, ragioniamo, ci sacrifichiamo, vogliamo preservare la nostra salute, partendo dal rispetto di regole, a iniziare dalle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, nel non vederci massacrate le spalle e le braccia.

COBAS NORDEST aderente CONFSAFI
FEDERAZIONE DI VENEZIA
Venezia, piazza Pastrello, 28 – Favaro
FVG: Trieste, via dei giacinti, 29
difesalavoratorinordest@gmail.com

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