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Laura Pausini a Venezia: grande successo ( e critiche)

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Laura Pausini a Venezia ieri (venerdì) ha portato in scena il primo dei tre concerti “sold out” ed è stato un grande successo. 5.000 spettatori paganti (e circa altri 1.000 tra i tavolini dei Caffè) anche se bagnati da temporale e acqua alta, sono usciti entusiasti per lo spettacolo.
A quanto pare, però, chi si lamentava per l’inadeguatezza di Piazza San Marco, data la sua delicatezza, per spettacoli di queste dimensioni, la sua parte di ragione ce l’aveva.
Tralasciando la bravura e lo spessore dell’artista, indiscutibili, che fine hanno fatto le prescrizioni, anche della Sovrintendenza ai monumenti veneziana, che per mezzo secolo raccomandavano l’uso del ‘salotto’ di Venezia solo per la musica acustica o poco più?

IL PALCO
Chi è passato per la Piazza in questi giorni si è reso conto subito di quanto impattante sia il palcoscenico questa volta. A detta di tutti: il più grande e il più alto mai visto a San Marco. Neanche Zucchero, Elton John, Sting, per fare dei nomi, avevano una struttura simile. Maestoso, certo, ma anche pesantissimo, a gravare i poveri masegni storici già acciaccati per conto loro.

GLI AMPLIFICATORI
Una persona che lavora in Piazza ed ha visto tutte le esibizioni finora, ci confermava giovedì preoccupata: “Mai vista un’amplificazione così. Casse di enormi dimensioni si arrampicano una sull’altra salendo verso l’alto. Amplificatori, credetemi, mai visti prima. Speriamo non ‘spingano’ ma tengano le manopole basse…”. E fu buona profezia.

I VOLUMI
Già le prove (il soundcheck) di giovedì aveva preoccupato tutti. I tecnici del suono, evidentemente abituati a stadi o spazi estesi, si sono immersi in una realtà storica e fragile senza averne consapevolezza.
I bassi soprattutto, che rimbalzavano tra il Campanile, la Basilica, cercando poi sfogo dalla parte del Palazzo Ducale o sopra l’Ala Napoleonica erano tremendi. C’è chi assicura di aver sentito la musica da Sant’Elena. Alcuni negozianti della Piazza, ma anche della ‘Bocca di Piazza’, hanno dovuto spostare oggetti di vetro perché tremavano per i suoni. Le frequenze basse entravano in risonanza tra loro creando un ambiente insostenibile.

CADUTI CALCINACCI
E, alla fine, proprio tra giovedì sera e la ‘prima’ di ieri, ha cominciato a serpeggiare un’ipotesi di danni. Ciò è dovuto al fatto che sono stati notati calcinacci cadere dall’alto. Le segnalazioni più consistenti sono arrivate dalla fine delle Mercerie dell’orologio, lato Piazza. Alcuni sassolini-frammenti sarebbero stati raccolti e consegnati alle forze dell’ordine.

In conclusione: ben vengano spettacoli di grande levatura a Venezia, com’è sempre stato, e grandi star del calibro di laura Pausini, ma la formula magica è sempre “nel rispetto dell’equilibrio”. Cosa vuol dire? Salvaguardare le esigenze dello spettacolo, ma nel rispetto della delicatezza e della fragilità del luogo. La nostra città è una signora vecchia di secoli, bisogna andarci piano e avere rispetto.

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9 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. oi ndemo veder i pin floi …. i nostri attuali amministratori hanno la memoria corta…non è bastato quello scempio come esempio….farei pagare i danni di tasca propria a chi ha permesso tutto questo.

  2. Si confermo, i bassi li sentivo anche da casa mia, abito molto distante dalla Piazza….mai successo con gli altri concerti ….
    Piazza San Marco è un salotto…e i concerti dovrebbero essere unplugged…

    • È un guaio che la piazza più bella del mondo venga ridotta a puro contenitore (con tanto di assordante alto volume sparato) per manifestazioni rock, pop ecc.
      Apprezzo Laura Pausini, ma il contesto di Piazza San Marco è troppo fragile per essere sciupato da megapalchi – pugni nell’ occhio e raffiche di decibel.
      L’ assuefarsi a cose del genere comporta la desensibilizzazione generale riguardo alla preziosità della piazza.

  3. Una cafonata come tante cose che stanno facendo in città. Non sono bastati i Pink Floyd nel1989 ? La Piazza è sacra, solo musica di un certo genere e niente amplificatori. Vadano in aeroporto a fare certe manifestazioni !

    • Piazza S. Marco è sempre sott’acqua, è il punto più basso della città, di una città costruita sulle palafitte impiantate nel fango che, sprofonda sempre più, non per colpa dei cambiamenti climatici ma degli scavi che hanno fatto per costruire Porto Marghera, il canale dei Petroli, il Mose, mentre non scavano a secco come dovrebbero, i suoi canali interni. Gli interessi finanziari internazionali la stanno sfruttando sempre più. Non so come sia lo Stadio Penzo e se può ospitare concerti, di certo non dà il risalto del gioiello della Piazza, la lucida follia del denaro e del potere non vede oltre. Non ci resta che piangere.

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