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[27/10] Il volume “L’isola della Certosa di Venezia tra passato e presente” a cura di Paola Sfameni e di Davide Busato (autore del volume “Metamorfosi di un litorale”, Venezia, Marsilio, 2006 ) vuole essere un tentativo di fondere tecniche avanzate di analisi informatica con quelle più tradizionali legate alla lettura della documentazione archivistica. Il risultato ottenuto è stato quello di ridare vita a centinaia di avvenimenti che nei secoli si sono susseguiti e che formano la storia di un’isola della Laguna di Venezia abbandonata per un lungo periodo.
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Oggi un turista che si aggirasse per quest’isola (facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, linea 41-42 ACTV fermata a richiesta) potrebbe scorgere solo alcuni resti in rovina senza rendersi conto di percorrere i lunghi viali un tempo alberati che attraversavano il chiostro grande, circondato dalle quindici celle di monaci e posto a lato della maestosa chiesa, un tempo ricca di monumenti funebri della principale nobiltà veneziana cinquecentesca.
Le soppressioni napoleoniche e le due guerre mondiali hanno rivoluzionato completamente l’aspetto dell’isola, distruggendo ogni testimonianza della ricca comunità di monaci che aveva vissuto per secoli in quest’angolo della laguna posto tra il Lido di Venezia e San Pietro di Castello.
Grazie al recupero dei documenti d’archivio siamo in grado di ricostruire ogni area, ubicare i locali del monastero distrutto, fino a conoscere dettagli come quanti e quali volumi erano presenti nella loro fornita biblioteca, quali specie di fiori coltivavano nei giardini delle loro celle o quali erbe mediche utilizzavano per curarsi, quale vino producevano, ma anche da quali artisti a Venezia commissionavano le loro opere d’arte o da quali artigiani si recavano per i loro restauri.
La ricerca ha offerto importanti risultati anche per il recupero delle opere d’arte che si sono “perse” a seguito degli eventi bellici, alcune delle quali sono state rintracciate presso l’Accademia di Venezia mentre altre sono oggi presenti al di fuori dei confini italiani ( dove è stato fotografato un chiostro che fu smantellato e ricostruito in Germania, forse come bottino di guerra). Sono riemersi dal passato eventi dimenticati e seppelliti nel tempo: dall’utilizzo dell’isola per la peste, alla costruzione di un deposito di polvere pirica; a volte drammatici come un incidente mortale che coinvolse alcuni soldati a lavoro nel Pirotecnico costruito durante la Prima Guerra Mondiale.
Il libro sarà presentato il giorno 2 novembre alle ore 18.30 allo Spazio Eventi Mondadori - San Marco, Venezia.
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