“Il governo ha mantenuto l’impegno che aveva assunto di abolire il pagamento della seconda rata dell’Imu e ha contemporaneamente modificato lo statuto della Banca d’Italia con la rivalutazione delle quote secondo il documento dell’istituto reso pubblico qualche giorno fa”. Lo ha detto in conferenza stampa il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, al termine del Cdm.
“La seconda rata dell’Imu abolita è di 2,150 miliardi, compresi gli immobili strumentali agricoli e viene coperta essenzialmente con interventi sul sistema bancario – spiega Saccomanni – con una quota di un terzo con anticipi sull’imposizione del risparmio amministrato e 2 terzi con aumenti di anticipi su Ires e Irap a fronte di un aumento delle aliquote che graverà solo per un anno sulle banche”. L’anticipo corrisposto, spiega ancora il ministro “sarà vicino al 130 %”.
Il governo ha anche ricevuto da Francoforte il nulla ostainformale sulla modifica del valore delle quote di Banca d’Italia. Il decreto legge, discusso ma non approvato la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri proprio per la mancanza dell’avallo della Bce, ha ricevuto il via libera nella riunione dell’esecutivo. Nel decreto si concede a via Nazionale di “aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie sino a euro [5.000.000.000 – 7.500.000.000]; a seguito dell’aumento il capitale è rappresentato da quote nominative di partecipazione di euro 20.000 ciascuna”. Si prevede poi un limite alla distribuzione delle cedole: “Possono essere distribuiti esclusivamente dividendi annuali, a valere sugli utili netti, per un importo non superiore al 6 per cento del capitale”.
Redazione
[28/11/2013]
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