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“Odissea a Venezia. Venerdì Santo, ore 11”. La lettera

La lettera al Giornale: "Venezia è già morta come è morta l’Italia... Ma come si fa a venire a visitare una città che solo per comprare un gelato fai un’ora di fila? Che per salire in un vaporetto, specialmente per Murano e Burano il tempo di attesa è anche maggiore...?"

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Sono le ore 11 e da Piazzale Roma mi immetto a piedi verso il Ponte Calatrava. Ai piedi del ponte c’è una coda infinita di persone davanti all’imbarcadero ACTV che aspetta di imbarcarsi. Arriva fino ai piedi del bar all’angolo impedendo il passaggio verso il supermercato Coop e agli altri imbarcaderi.

Arrivo davanti alla stazione di S. Lucia ed un boato mi rimbomba nelle orecchie, è il rumore dei trolley, una folle folla riempie il Piazzale della Stazione, chi entra in Stazione e chi va verso S. Sofia, strada che porta al centro città. E’ talmente tanta la gente, che ti mette ansia, un senso di struggimento, non esagero se la chiamo apocalittica.

Hanno promesso il numero chiuso, il ticket di entrata, tutte fandonie. La città è allo sballo e manca la SICUREZZA PUBBLICA: una città assediata è impossibile tenerla sotto controllo. Ci buttano il fumo sugli occhi postando a Rialto e a S. Marco ragazzi e adulti con la pettorina gialla con scritto “EnjoyRespectVenezia” , essi possono servire per un’informazione ma non certo per la sicurezza ed il rispetto della città.

Dai tuffi in canale dai tetti dei Palazzi, ai bivacchi sui gradini dei ponti bloccando il passaggio, alle code verso le gelaterie del centro che ingorgano le calli, specialmente a S. Bortolomio e S. Lio, centro città. Ma come si fa a venire a visitare una città che solo per comprare un gelato fai un’ora di fila? Che per salire in un vaporetto, specialmente per Murano e Burano il tempo di attesa è anche maggiore?

Un turismo che passa più tempo a far code che quello che gli resta per visitare una città che già non riesce a vedere dall’orda di gente che ha attorno, che turismo è? Questa è una città NON GOVERNATA, dove l’avidità del denaro ha ucciso la popolazione autoctona, mandata oltre il Ponte della Libertà e dove l’avidità non pone limiti alla INSICUREZZA dei pochi abitanti ma nemmeno dei suoi visitatori.

Si sta costruendo un nuovo albergo al Tronchetto, un altro sorgerà a Palazzo Poerio, ex sede della Polizia Municipale ai giardini Papadopoli, altre locazioni ricettive continuano ad aprire anche in Terraferma congestionando il traffico dello strettissimo Ponte della Libertà, la nuova stazione di Marghera è in attuazione e per essa hanno costruito un cavalcavia che ha tolto luce alla strada, poi toccherà a quella di Mestre.

E’ solo ottusa follia, da parte di chi viene e da parte di chi permette tutto ciò. Venezia è già morta come è morta l’Italia. La classe media è stata impoverita e lo sarà sempre più, la nostra distruzione di massa è già iniziata.

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14 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Caro signore, resta a casa tua, nessuno ti chiede di venire in questa bolgia infernale, non riescoa capire che cosa c’entrano persone che vengono e vivono fuori le mura, è come se io scrivessi qualcosa riguardo mestre città che non conosco, o di Padova che conosco ancora meno, fatti una bella spaghettata di c***i vostri, abbiamo votato per questa amministrazione consapevoli di quelli che stavamo facendo, nessuno ci ha puntato una pistola alla tempia, siamo stati governati per oltre 30 anni da persone che hanno permesso quello che è sotto gli occhi di tutti, ora si pretende che tutto cambi, che ci sia ordine e disciplina, ma se poi fanno la voce grossa o usano le maniere forti tutti pronti a gridare sono ritornati i fascisti. Mettetevi d’accordo con il vostro cervello, o li vogliamo o non li vogliamo i turisti, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Restate a casa vostra se vi fanno tanta confusione,avete tutta la campagna a vostra disposizione, perchè venite a romper-vi le p***e ? andate a visitare i cimiteri dove troverete davvero le città dei morti, qui siamo vivie vegeti e per fortuna stiamo tutti bene. Shylock the first

    • Ehhh Shylock ma ti dove ti vivi??!! Se vivi a Venezia e accetti quello che si vede ogni giorno, me sa che ti xe o gondoliere, o tassista o altra attività prettamente turistica (anca perché cossa ghe xe de altro a Venezia??!!)
      Io non ho votato il sindaco perché non volevo che le cose andassero diversamente da come stanno andando, questa non è una città viva, è una città che vive solo per i turisti e non per gli abitanti e viverci è diventato uno schifo…mejo El cimitero!

      • E parla per te, io da veneziana dico che non sto proprio bene in questa città, non così almeno, e come tanti hanno fatto, sto pensando di andarmene…tanto per la cronaca: venerdì scorso avevo pochi minuti per pranzare, sono uscita per prendere una cosa al volo e mangiare in ufficio, ho dovuto rinunciare perché c’era coda ovunque, ma xe possibile?? Daiiii, e basta co’ ‘ste cazzate che a Venezia si vive bene: si vive male per colpa dei troppi turisti, punto e basta!! E quelli che sono contenti sono solo quelli che ci guadagnano…e magari abitano pure in terraferma…

          • Ho votato ma non ho votato il sindaco, forse il nome è stato cancellato dal “correttore di bozze” o forse non l’avevo scritto, non ricordo, quindi non faccio nomi ma NON HO VOTATO PER LUI!

        • Cara Alessandra, certo che parlo per me, a me di te non interessa proprio niente, che tu possa pranzare o meno sono solo affari tuoi, portati la gavetta da casa come si usava, a Venezia si vive benissimo, anche se non sei motoscafista o gondoliere, tra le altre cose la maggior parte di questa categoria non abita a Venezia ma in terraferma, cosa per la quale io non avrei mai rilasciato una licenza Comunale. Farei lavorare a Venezia solo chi ci abita, e tutti gli uffici ad iniziare dalla Corte dei Conti li sposterei in terraferma, propongo Verona come capoluogo di Regione, a Venezia solo negozi di vicinato per residenti, case solo ai veneziani, licenze rilasciate solo ai residenti, niete extracomunitari nei negozi, non banchi di frutta ai bangla, dvo continuare ? Ultima analisi, dal turismo ci guadagna anche la signora Maria che abita in Calle dei Preti in via Garibaldi, ma ancora non lo sa, li una volta volta si vendevano solo sigarette di contrabando, è c’era la miseria nera. Shylock the first

          • Cit.Shylock : qui siamo vivi e vegeti e per fortuna stiamo tutti bene.
            E io non devo per forza portarmi la gavetta (sono un soldato? Beh! In un certo senso si, visto che è una battaglia giornaliera sopravvivere alla città) se ho voglia invece di un pezzo di pizza calda o di una mozzarella di Gislon e rinunciarci solo perché c’è troppa coda e non capita ogni tanto, capita spesso, troppo spesso e io sono stanca!!

    • Ho votato ma non ho votato il sindaco, forse il nome è stato cancellato dal “correttore di bozze” o forse non l’avevo scritto, non ricordo, quindi non faccio nomi ma NON HO VOTATO PER LUI!

  2. Buonasera,
    Sono un foresto che vive a Mestre da oltre 30 in quanto ho sposato una veneziana.
    Lavoro a Padova, adoro Venezia e soffro nel vedere come questa splendida città è…abusata da orde di turisti ignoranti che vogliono solo un selfie senza capire in che razza di mondo unico sono.
    Domando, a Voi residenti, ma come é stato possibile un simile scempio?

    • Rispondo al Signor Marco. Lo scempio è nato perché il destino è stato deciso nel dopoguerra, la “politica” decide 50-100 anni prima. Riveda il film Anonimo Veneziano, è del 1970, parla dell’eutanasia di un amore in una città votata all’eutanasia. Venezia costruita sul fango, sprofonda grazie alla costruzione di Porto Marghera, del Canale dei Petroli e adesso del Mose, pare si scavera’ per il Canale Vittorio Emanuele. Ce lo hanno insegnato alle elementari che non si scava attorno al fango. Nel dopoguerra l’esodo dei veneziani verso la terraferma, abbandonando di giusta ragione i piani terra invasi periodicamente dall’acqua e la mancanza di alloggi sani. Le aziende sono andate via via, per i costi e la mancanza di aiuti per i depuratori. Non è una città che può stare al passo con i tempi. Dico che ci vorrebbe la Legge Speciale ma neanche quando c’era è stato fatto molto, dove sono andati i soldi che Roma dava? Ne ho sentito di Consigli Comunali al tempo delle Giunte Rosse. Chiedevano soldi per il moto ondoso e Roma pagava. Non mi pare si sia fatto niente. Solo qualche canale dragato, “tanto par la gente che vede”. Si ricorda il rogo della Fenice? Beh il rio vicino era dragato ed i mezzi di soccorso non potevano arrivare, per la legge del tempo non si doveva dare corso al restauro. Lo Stato è il primo a non osservare le sue leggi, ci metta pure che l’italiano non è mai stato un popolo e neanche all’estero fa comunità ed ecco che per Venezia è mancata la difesa per non diventare quella che è adesso. Questa volta purtroppo non rinasce dalle ceneri. Gli uffici di Ca’ Farsetti stanno andando verso Mestre ed anche la Sede Regionale è in vendita o è stata venduta. Il tribunale di Rialto (non si sa quando) traslocherà a Piazzale Roma. Già per la Procura gli spazi sono ristretti e le stanze minime. Ormai non c’è speranza. Cordialmente.

  3. Sono Veneziana, nata, cresciuta e stagionata in questa città. Non credo nella politica e non voto. Se potessi economicamente, ora, costituirei una lista civica, non perché sono vanitosa e voglio raggiungere chissà quali progetti, semplicemente perché questa città, gallina dalle uova d’oro per i capitalisti mondiali è una MONARCHIA difficile da contrastare e non vedo nessun contrasto di peso. Capisco che è impossibile tutto, capisco che la “politica” è l’arte della negoziazione ma, “me piasaria spacarghe i maroni in consiglio comunale”. Dopo 30 anni di precariato nel pubblico impiego, sei anni in anagrafe di questo Comune ed essere stata sbattuta fuori quando il posto di lavoro mi spettava di diritto, ho tanta voglia di raccontare al cittadino come funziona lo Stato. Venezia ha bisogno della legge speciale e di veder alzato il tetto dell’ISEE per accedere agli alloggi pubblici. La legge regionale “leghista” 39/2017 votata all’unanimità ha imposto il limite di 20.775, se non si alza a Venezia chiuderanno anche i supermercati dove si vede quasi tutta gente anziana. Non basta favorire i funzionari pubblici mettendo a disposizione 12 alloggi a MARGHERA con canone da 180 euro mensili, Venezia è cara per tutti e il suo rilancio parte dagli alloggi pubblici. In primis chiudere l’ATER che è regionale, una doppia gestione del patrimonio pubblico è poco chiara e dispendiosa, chiudere INSULA e passare tutto sotto il Comune con graduatorie pubbliche. I sogni finiscono all’alba.

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