Convocare una Commissione antimafia in Consiglio Regionale.
La richiesta arriva da Nicola Pellicani, deputato veneziano del Pd, all’indomani degli arresti dei carabinieri in Veneto per l’operazione “Taurus”.
“In Veneto non è più rinviabile l’istituzione di una Commissione Antimafia in Consiglio Regionale – scrive Pellicani – L’inchiesta e gli arresti di ieri sono solo la conferma di come il fenomeno mafioso sia una realtà articolata e radicata, con la quale dobbiamo fare i conti, serve quindi un luogo istituzionale dove approfondire e studiare il problema, per adottare le misure necessarie per fronteggiare la presenza della criminalità organizzata in Veneto”.
Un fenomeno che – prosegue il deputato veneziano – come confermano le inchieste di questo ultimo anno, è presente da decenni. I primi segnali sono arrivati con la Mafia del Brenta del boss Felice Maniero, quasi quarant’anni fa”.
“Dall’inizio del 2019 ad oggi la Dda di Venezia, che ringrazio assieme alle Forze dell’Ordine, sta svolgendo un lavoro straordinario, portando avanti sei grandi inchieste tra Venezia, Padova, Verona, che hanno portato a quasi 200 arresti, con accuse che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso al voto di scambio, oltre che truffe, rapine, spaccio di droga, riciclaggio, false fatturazioni, usura e corruzione”.
“La Commissione Bicamerale Antimafia intervenga immediatamente – la richiesta di Pellicani – il presidente Morra convochi al più presto in audizione il Procuratore della Dda di Venezia, il Prefetto di Venezia e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, impegnate nelle inchieste in Veneto”.
“È importante il massimo impegno da parte di tutti – conclude Pellicani – per contrastare la criminalità organizzata, diffondere la cultura della legalità e combattere il negazionismo e l’omertà, a maggior ragione in questo momento di crisi dovuta al Covid-19, che favorisce le infiltrazioni delle mafie nell’economia, nella società e nella politica, come dimostrano gli ultimi dati della Guardia di Finanza e gli allarmi lanciati in questi mesi dal procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho e dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese”.