La preside del liceo “Marco Polo” di Venezia rischia di essere accusata di falsità ideologica per aver permesso agli studenti transgender di utilizzare il loro nome di elezione invece del nome anagrafico ricevuto alla nascita. Fratelli d’Italia, il partito politico italiano, ha deciso di inviare una lettera alla preside, intimandole di interrompere le iscrizioni con carriera alias, sostenendo che ciò sarebbe contrari all’art. 479 del codice penale, che punisce la falsità ideologica. Tuttavia, la preside ha deciso di non farsi intimidire e ha scritto una circolare al corpo insegnante, rendendo noto il fatto, chiedendo l’appoggio ai docenti, e confermando che il liceo proseguirà sul percorso iniziato.
La polemica è stata scatenata dopo la manifestazione per i diritti delle giovani persone trans, svoltasi a Roma. I partecipanti hanno chiesto di superare le barriere delle discriminazioni e di accedere alla carriera alias, ricordando anche chi ha subito violenza o chi non ha resistito all’odio e all’emarginazione come la professoressa trans Cloe Bianco, morta suicida la scorsa estate. In Italia ci sono già oltre 200 scuole e una quarantina di università che hanno implementato la Carriera Alias. Tuttavia, secondo Fratelli d’Italia, questa pratica potrebbe costituire falsità ideologica e, di conseguenza, la preside del liceo “Marco Polo” di Venezia rischia di essere perseguita penalmente.
La preside, però, non sembra preoccupata dalle minacce del partito politico e ha affermato che le questioni riguardanti la carriera alias sono etiche, non politiche. Ha invitato i docenti a fare squadra insieme per contrastare il tentativo reazionario di intromissione da parte di Fratelli d’Italia. L’episodio sta sollevando una forte polemica in Italia, con alcuni politici che hanno condannato l’intimidazione del partito politico contro la preside e l’autonomia della scuola. Tuttavia, la preside ha sostenuto che le differenze non sono un disvalore nel suo liceo e che la scuola continuerà a seguire il percorso iniziato, nonostante le pressioni politiche.
studenti sfruttati nella famigerata alternanza scuola – lavoro, ma ai presidi importa lavorare sugli alias, anziché sull’istruzione e occupazione dei giovani. I danni del movimento del ’68 sono evidenti.
Prosecute her and hire a principal focused in education and not “woke” nonsense.
sono pienamente d’accordo, non oso pensare che cosa avrei fatto se mia figlia fosse ancora al Marco Polo, spero che il Ministro richiami all’ordine questa signor preside, e le tolga l’incarico, così come è successo con l’insegnante che nello stesso istituto è stata ridimensionata per le sue idee Politiche. Bel futuro di m****. Shylock the first
UN PARTITO CHE SCRIVE AD UNA PRESIDE ? Veramente sono dilettanti allo sbaraglio.
anche peggio, 2 persone che hanno firmato a nome partito tirando in ballo il ministero che ha già chiarito di non voler interferire nell’autonomia scolastica, il top della professionalità
Non solo costituisce disvalore il comportamento del preside (volontariamente posto al maschile) ma è atto profondamente amorale e contro tutti i valori della famiglia.
E ora e tempo di finire questa pagliacciata.
Cosa c’entra la famiglia? Mica uno è obbligato a cambiare nome, è solo una possibilità data a quei rarissimi casi di persone che stanno vivendo questa condizione.
Perchè secondo te è normale che un ragazzino o una ragazzina di 17 18 o 19 anni decidano questa follia? Non pens ci sia un indottrinamento nel circolo delle amicizie o della famiglia con una bella base dai social, ottimo mezzo per pompare questa mostruosità? Il 21 secolo sarà noto come il secolo dei mostri, esattamente come gli anni 80 e 90 erano noti come gli anni dei plastificati dalla chirurgia plastica. Bisogna mettere un alt a queste cose. E ricordati che gli adolescenti sono molto fragili e vulnerabili psicologicamente, anche se dimostrano il contrario. Quello che viene fatto rovina la vita per sempre, in tutti i sensi.