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La pensionata è stata barbaramente uccisa in casa dal ladro: le prove dall’autopsia

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La pensionata è stata barbaramente uccisa in casa dal ladro. E lei lo aveva capito prima di morire il motivo di quell’aggressione così cruenta perché sono inequivocabili i segni sul corpo della povera donna ed essi sono multipli.
Margherita Ceschin, una donna di 72 anni, è stata brutalmente uccisa nel suo appartamento a Conegliano. E’ diventata vittima di un ladro che aveva l’intenzione di derubarla, e quell’obiettivo lo ha perseguito a costo di qualsiasi violenza.

La signora Ceschin potrebbe aver visto precipitare la situazione quando ha fatto un tentativo disperato di chiedere aiuto, cioè quando ha preso il suo cellulare per telefonare a qualcuno con il ladro già in casa. A quel punto l’assassino le ha strappato il telefono dalle mani e l’ha distrutto lanciandolo contro il muro, impedendole così di ottenere assistenza. I pezzi dell’apparecchio distrutto sono stati rinvenuti dagli investigatori.
Quello che è successo dopo è stato un vero e proprio massacro: l’aggressore ha colpito Margherita violentemente alla testa, lasciandole un’enorme ecchimosi sul cuoio capelluto. La donna è crollata sul divano nella sua stessa casa, situata in via XXVIII Aprile, incapace di difendersi. Tuttavia, l’assalitore non ha voluto lasciare testimoni e ha inflitto ulteriori ferite alla sua vittima, colpendola ancora, alle braccia, alle gambe, persino fratturandole le costole.

Infine, ha soffocato Margherita coprendole il naso e la bocca, utilizzando probabilmente le sue mani o un cuscino del salotto.
Questa l’orribile ricostruzione che troverebbe riscontro sull’autopsia eseguita dal dottor Antonello Cirnelli.
Inizialmente, il ritrovamento del corpo della pensionata, seduto in modo relativamente ordinato sul divano, faceva pensare a una morte naturale, tanto che le prime notizie parlavano di un possibile malore in casa.  Ma man mano che passavano i minuti, gli interrogativi si accumulavano: le stanze erano in disordine, sul corpo c’erano evidenti segni di violenza, la porta finestra era aperta mentre quella d’ingresso era chiusa dall’interno. Inoltre, il portafogli della vittima era scomparso e il cellulare era stato distrutto. Per chiarire la situazione, è stata disposta un’autopsia che ha immediatamente dissipato ogni dubbio: Margherita Ceschin è stata brutalmente assassinata a scopo di rapina.

Ora ai carabinieri del Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) il compito di rilevare ogni minima traccia e indizio che possa condurre all’autore di tanta violenza. Nel frattempo, sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona circostante per cercare eventuali registrazioni che possano aiutare nelle indagini.
Ma le indagini si muovono a 360° : si tratta di ricostruire le ultime ore di vita della povera donna e di identificare uno o più individui che sono entrati con l’intento di commettere un furto e invece hanno commesso un omicidio spietato ai danni di una donna indifesa.

I residenti della zona, intanto, sono sgomenti e preoccupati per la sicurezza delle proprie famiglie. L’omicidio di Margherita Ceschin ha scosso profondamente la comunità, mettendo in luce la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e di vigilanza. Le autorità sono chiamate a rispondere con determinazione, perché giustizia venga fatta e perché i responsabili vengano individuati e puniti secondo la legge.
Intanto, l’intera città di Conegliano è in lutto per la tragica morte di Margherita Ceschin, una donna rispettata e amata da tutti coloro che avevano avuto il piacere di conoscerla.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Non si sa di che nazionalità sia o siano i criminali che hanno ucciso la povera Signora ma una cosa è certa, viviamo in un”Italia che Italia non è più, è una discarica umana di gente che non ha nulla da perdere, disposta a tutto. Droga, alcool e violenza tengono in stato di assedio l’Italia perbene. Già abbiamo la nostra di delinquenza e dalle frontiere ne accogliamo tanti altri di cui nulla sappiamo, sprovvisti di documenti, gente che non siamo in grado di dare ne aiuti, ne lavoro e nemmeno SANITA’ già in REGIME PRIVATO, diventata un privilegio e non un DIRITTO. Gente che mina anche la nostra SALUTE perché portatrice di malattie da noi debellate. Ce lo dicono gli immigrati PERBENE, quelli che sono stati invitati a venire in Itali e ora si trovano vittime anche loro di quest’Italia, tutto è “UN PATTO TRA GOVERNI” , già si sapeva. Il Presidente Fedriga ha chiesto di chiudere le frontiere, i centri di accoglienza sono al collasso in tutta Italia. Questa gente andrà nelle mani della criminalità di ogni tipo, del racket delle occupazioni di immobili come è finita la famiglia della piccola e bellissima KATA. Per me KATA è vittima dello STATO ITALIANO. Quando parlo di permessi di soggiorno, so cosa dico e con quanta facilità vengono rilasciati, è stato uno dei compiti del mio lavoro per 6 anni. In Italia lavoro non ce ne nemmeno per gli italiani che non intendano ridursi a SCHIAVITU’. VENEZIA è COMUNE DI AREA DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA, aziende che per aiuti ricevuti dallo Stato Italiano e dalla Regioni sono immigrate all’EST, in tutta la Provincia non esiste offerta di Lavoro. Ho appena terminato il PROGETTO GOAL 4, Piano PNRR, 160ore di formazione per reinserimento lavorativo, un FALLIMENTO. Nessuno dei partecipanti al corso è riuscito ad avere un reinserimeto lavorativo. Tempo perso, AMARA ILLUSIONE di potersi riscattare, la MORTE SOCIALE. Grazie alla Legge Biagi, lavori a chiamata pagati 7,15 euro lordi all’ora o assunzioni da agenzie interinali da cui attingono anche le Pubbliche Amministrazioni per scegliere chi poi inserire in organico aspettando il “concorso”. Quello che mi amareggia è che gli italiani credano ancora che esista la POLITICA, sono solo affaristi in mano all’alta finanza e ai poteri che nemmeno possiamo immaginare. Un’Italia in mano agli affari mondiali come è la nostra FU VENEZIA. Grazie al numero chiuso ed ai tornelli, due alberghi sono quasi terminati al Tronchetto, come non bastassero quelli che ci sono già sia a Venezia, nelle isole, nei Litorali e in Terraferma. Aggiungiamo La GIUSTIZIA che depenalizza i reati ed il macello è fatto. Una situazione sociale che ci fa vivere con angoscia, con la paura di andare per strada e di stare in casa propria. Siamo nel baratro totale. Sotto la mia piena responsabilità, civile e penale.

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