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La mezzaluna di sabbia – Vita e morte nelle ultime indagini di Gori Misticò

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La mezzaluna di sabbia

Lo devo ammettere fin da subito: non sono una grandissima fan di noir all’italiana, così come fatico a guardare un certo tipo di fiction molto nostrane. Però a volte bisogna anche buttarsi e provare un qualcosa che normalmente sapresti che non è nelle tue corde e rimanerne piacevolmente stupita.

Questo è quello che è accaduto con il libro di Fausto Vitaliano, La mezzaluna di sabbia. Le ultime indagini di Gori Misticò edito da Bompiani, in uscita oggi 17 giugno.
Gregorio detto Gori Misticò: maresciallo dei carabinieri, una predilezione per Topolino e una cicatrice all’altezza del cuore. Dopo anni in servizio al Nord è rientrato a San Telesforo Jonico, il paesino calabrese dove è cresciuto, ma ora è in aspettativa. Nessuno sa perché tranne il suo amico Nicola Strangio, oncologo in un grande ospedale milanese. I pochi abitanti del paese lo vedono spesso avviarsi verso la spiaggia del Pàparo, una mezzaluna di sabbia senza un bar o un filo d’ombra, ma dove ancora nidificano le anatre e il mare scintilla come i più nitidi ricordi di gioventù. Gori non ha più voglia di lottare contro il male, che trova sempre il modo per avere la meglio. Eppure, quando il giovane brigadiere Costantino invoca il suo aiuto per un caso di omicidio, qualcosa lo spinge a iniziare l’indagine.

Un noir tutto all’italiana che ci mette davanti ad un duplice interesse: quello per una trama avvincente a quello di un lessico che usa l’italiano arricchendolo del dialetto calabro, rendendo così la prosa colorata e viva. Ci sembra infatti di essere finiti in vacanza nel sud d’Italia, in una Calabria che guarda al futuro con un piedo al passato, piena di personaggi di contorno singolari ma assolutamente reali, che possiamo davvero rivedere in ognuna delle nostre città.

C’è una scena al bar, all’inizio del libro, per citarne una, che ti fa entrare completamente nel paese. Ti guardi attorno a 360° e ritrovi tutto quello che ti fa sentire a casa nel tuo Paese, con il caffè, il barista socievole, gli anziani che discutono di tutto al tavolino e un luogo dove le ore sembrano passare lente, ma dove, succedono comunque fatti inquietanti.
Ed è proprio l’indagine in cui viene coinvolto il protagonista ad avvolgerci nelle pagine e farci sentire parte di una trama incalzante. Ma in un libro come questo, c’è quel qualcosa in più che a volte molti noir stranieri dimenticano. C’è l’umanità.

Vitaliano infatti ci regala un personaggio come quello di Gori Misticò che, trovandosi in fin di vita a causa di un tumore, ci porta a riflettere sulla condizione della vita stessa, sul significato di perdere le speranze, ma custodire all’interno del proprio cuore, o all’interno di una mezzaluna di sabbia una luce, una luce, un desiderio di miracolo che scombini tutte le carte in tavola per darci una nuova possibilità. Quella nuova possibilità che qui può venire sottoforma di nuova indagine, di indizi da collegare per sentirsi vivo ancora una volta e parte fondamentale di un qualcosa.

La mezzaluna di sabbia è un libro che piacerà a molti, diventando un compagno fedele in queste giornate assolate di inizio estate.

Sara Prian

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