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La Juventus vince soffrendo, Pogba è il ragazzo d’oro che vale la vittoria

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Anche Antonio Conte invischiato in uno 0-0 che si trascina ha pensato per gran parte della gara al numero 17 (record assoluto di vittorie casalinghe).
Ma poi arriva Pogba e fa passare una Pasqua più che serena ai bianconeri.

Strano campionato, questo. A quota 90 il torneo 2013-2014 non è ancora concluso. Tutto merito della Roma che non molla, però lo scudetto potrebbe arrivare comunque nel prossimo turno, se i giallorossi non battono il Milan e la Juventus passa a Sassuolo.

Partita strana comunque, la Juventus vince soffrendo, sia pur con relativa tranquillità perché gli ospiti non impegnano mai seriamente Buffon (un solo tiro tra le braccia, tranquille, del portiere juventino). Allora si può intuire la tensione che sale per questo senso di vittoria imminente che non arriva, e allora ti blocca, condiziona, rende frenetici e imbarazzati. Nel finale, ti trovi solo con uno striminzito 1-0 da difendere, e ogni azione degli avversari ti mozza il respiro.

Protagonista è ancora Pogba, che comincia e finisce. È lui ad avere, inizialmente, due occasioni, su invito di Llorente, è bravo Curci a respingere, poi su angolo di Pirlo il ragazzo dalla cresta d’oro alza di poco sopra la traversa.

Il Bologna occupa bene il campo. Dopo i due tentativi di Pogba, praticamente più nulla per tutto il primo tempo. C’è un numero alto di errori o di palleggi falliti all’ultimo passaggio. Il Bologna pensa a contenere, con un catenaccio intelligente.

I minuti cominciano a passare inesorabili. Però ce ne sono ancora tanti e soprattutto c’è Paul Pogba molto ispirato. Il ragazzo riceve una palla da Isla, compie il movimento giusto per liberarsi e piazza il suo destro affilato alle spalle di Curci, medaglia al merito per le parate e per avere ammesso di aver toccato un pallone in angolo.

L’arbitro gli stringe la mano. Poi, cinque, asfissianti minuti di recupero. La Juventus è come svuotata, ma è la tensione dell’attesa della vittoria. La Juventus vince è sa anche soffrire se occorre.

Roberto Dal Maschio

[20/04/2014]

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