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Investimento a Santo Stefano di Cadore, la tesi della conducente: “Guasto meccanico”

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Investimento a Santo Stefano di Cadore, emerge una nuova tesi della conducente: “Guasto meccanico”, ma i parenti delle vittime rifiutano la giustificazione. Il guasto meccanico al veicolo è comunque ipotesi al vaglio del tragico incidente costato la vita a Marco Antoniello, al figlio Mattia di due anni e alla nonna materna Maria Grazia Zuin, falciati dall’Audi guidata dall’automobilista tedesca Angelika Hutter, ora in carcere alla Giudecca, a Venezia.

La famiglia Antoniello, originaria di Venezia, al momento dell’accaduto si trovava in vacanza nel bellunese. Angelika Hutter, la conducente indagata, avrebbe ora attribuito l’incidente a un problema tecnico. La Procura della Repubblica di Belluno ha disposto un accertamento tecnico per chiarire la dinamica e le cause del disastro.
I familiari delle vittime, però, hanno espresso profondo sgomento, affrontando la questione tramite i loro rappresentanti legali.

In una nota si legge: “Anche se il veicolo ha effettivamente avuto qualche problema tecnico, non c’è dubbio che la causa principale di questa tragedia e della sua entità sia stata l’eccessiva velocità alla quale Hutter stava guidando, quasi il doppio del limite di velocità di 50 chilometri orari stabilito in tratto stradale, come ampiamente accertato. In questo contesto, la responsabilità spetta unicamente ed insindacabilmente al conducente.”

Riguardo alle riferite presunte espressioni di rimorso della 33enne tedesca, la famiglia ha sottolineato che tali sentimenti contrastano nettamente con il comportamento da lei tenuto subito dopo l’incidente. Hanno notato che sembrava completamente disinteressata alla situazione, mantenendo il silenzio come se nulla fosse successo. “E’ troppo facile esprimere rimorso in questo frangente, ed è anche irrispettoso”, continuano le dichiarazioni rilasciate dai loro rappresentanti legali. “Questa mancanza di empatia fa male a persone come noi, che hanno perso improvvisamente così tante persone care. Dobbiamo raccogliere le forze ogni minuto di ogni giorno per trovare le ragioni per andare avanti, e niente e nessuno può ripristinare la vastità di ciò che ci è stato strappato.”

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