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Venezia venduta ai non veneziani

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Venezia è una città che tra poco conterà meno di cinquantamila residenti. Vedere tanto astio da parte di qualcuno che spero sia tra questi mi sembra assurdo.
Hanno venduto la città ai non veneziani per profitto, le attività aperte sono molte, anzi troppe.

Venezia ha perso se stessa regalando quel che era a chi non ha saputo mantenere quella bellezza e quelle peculiarità. Trovare un posto in cui si possa mangiare bene ormai è difficilissimo, locali con prezzi inaccettabili e qualità imbarazzante.

Non parliamo poi di dove poter assaggiare la vera cucina veneziana. Sempre più spesso i locali sono sporchi, hanno servizi (bagni) da terzo mondo. Se davvero foste in grado di assicurare la qualità del servizio allora i prezzi sarebbero giusti, ma ad oggi così non è.

La maleducazione parte dai residenti e gestori, come possono i veneziani chiedere quello che non danno?
La città è meravigliosa ed unica, se fossero in grado di eguagliare quelle caratteristiche allora i cittadini potrebbero avere ragione, ma fino ad allora sono lamentele sterili che arrivano da chi ha gli occhi bendati e non in grado di fare mea culpa, tirando su le proprie maniche per fare cambiare le cose.

Le vostre mi sembrano la lamentela di uno che sa fare solo della polemica sterile.

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. “come possono i veneziani chiedere quello che non danno?” Lei forse non si è resa conto che la maggior parte delle attività commerciali non è più di veneziani o di veneziani residenti. Questi ultimi, i residenti, subiscono la situazione vigente.
    “La città è meravigliosa ed unica, se fossero in grado di eguagliare quelle caratteristiche allora i cittadini potrebbero avere ragione, ma fino ad allora sono lamentele sterili che arrivano da chi ha gli occhi bendati e non in grado di fare mea culpa, tirando su le proprie maniche per fare cambiare le cose.” Noi POVERI RESIDENTI non dobbiamo fare nessun mea culpa, siamo VITTIME di DECENNI E DECENNI DI POLITICHE SCELLERATE. Sono stanca di sentirmi accusare di una situazione che non ho contribuito a creare, che SUBISCO E PAGO QUOTIDIANAMENTE e di cui sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE VITTIMA. Lei e quelli come lei dovrebbero almeno avere la decenza di non fare di tutta l’erba un fascio!!!!!
    Cordiali saluti da una veneziana verace e residente che, grazie all’annuale turismo di massa non riesce più nemmeno a fare una passeggiata e che per mangiare e vivere a casa propria paga 365 giorni l’anno lo scotto di essere nata e amare una città che altri hanno ridotto ad una mucca da mungere.

  2. Sono d’accordo solo per quanto riguarda i locali sporchi, è vero ma la colpa è della Politica della nostra amministrazione, le licenze sono rilasciate dal Comune di Venezia, quindi di loro proprietà, l’amministrazione deve inviare controlli mensili per verificare che le norme siano rispettate, e dove non lo sono, dopo due richiami ti ritiro la licenza. Molti locali sono dati in gestione da loschi individui che hanno più di una licenza, a questi signori non interessa chi lo gestisce, e come, a loro basta avere alla fine del mese l’affitto concordato. quindi consiglio alla Politica di cambiare le regole, basta volerlo, chi sbaglia paga. Ritirate le licenze e assegnatele a chi rispetta Venezia, bagni puliti, cucine sanificate tutti i giorni, rispetto dell’HACCP, cibi freschi, personale pulito, sono poche cose da rispettare. Buona giornata a tutti.

  3. Non siamo qui per i comodi dei turisti. Per prima cosa siamo a Venezia per viverci, visto che ci siamo nati ed abbiamo svolto qui la nostra vita. Quelli che si lagnano perchè secondo loro, la città non è di loro gradimento, se ne restino a casa e respireremo un po’ meglio . A Venezia si può anche stare bene con cifre accettabili, basta avere l’umiltà di chiedere agli “indigeni” e non entrare nella prima bettola che si trova. Anche perchè di locali gestiti da veneziani ce ne sono sempre meno.

  4. A Venezia è impossibile trovare un posto in cui mangiare bene? I bagni sono da terzo mondo? Scusi, ma credo lei viva in un’altra città. Quanto ai prezzi, mi permetta di rilevare che non credo abbia una gran conoscenza del mondo.

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