Incendio Fiumicino doloso. Sin dai primi minuti tutti si esprimono in questi termini-
A bruciare è la pineta vicina al Leonardo Da Vinci, e questo basta a mandare in tilt l’aeroporto.
Dieci squadre dei vigili del fuoco, tre elicotteri e due canadair sul campo, un centinaio di ettari in fumo e migliaia di passeggeri intrappolati nello scalo.
Le fiamme sono divampate intorno alle 13 a pochi metri dalle recinzioni dell’aeroporto internazionale. Molteplici i focolai avvistati dai primi soccorritori, che in poco tempo hanno creato un unico fronte di fuoco ampio un chilometro.
A complicare le operazioni di spegnimento sono state le forti raffiche di vento che hanno spinto una densa nube di fumo proprio verso le piste.
Incendio Fiumicino doloso per tutti il giorno dopo, dicevamo. Perché?
Perché i focolai multipli in punti diversi hanno fatto pensare alla probabile origine dolosa.
Anche il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, sul dai primi momenti campo con i soccorritori, ha avuto da subito questo dubbio e lo ha riferito ai pompieri.
La Forestale invece non esclude il dolo e la procura di Civitavecchia ha già aperto un fascicolo d’inchiesta.
A causa dell’incendio è rimasta chiusa dalle 14.20 alle 15.45 la pista 2 e tutti i voli in partenza sono rimasti a terra. Inutilizzabile anche la pista 1, perché riservata ai voli di soccorso. Solo la pista 3, dedicata agli atterraggi, è sempre stata aperta. Migliaia di passeggeri sono rimasti bloccati in aeroporto, molti quelli intrappolati sui voli fermi in pista, lunghe le code ai check-in, pesanti i ritardi sui collegamenti anche dopo la riapertura dello scalo. L’operatività è tornata alla normalità soltanto dopo ore, anche perché in serata c’è stato un altro rogo.
L’incendio principale è stato domato dopo cinque ore, ma per l’aeroporto di Fiumicino — appena tornato alla normalità dopo il rogo che il 7 maggio ha bruciato mezzo terminal 3 — è stata un’altra giornata da incubo.
Mario Nascimbeni
30/07/2015
Riproduzione vietata