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Impronte di orso nel bosco del Cansiglio. Intanto gli animalisti chiedono atti su M62 trovato morto

In seguito al ritrovamento dell'orso M62 morto le associazioni animaliste, con Leal, Odv e Zampe hanno inviato al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all'Istituto zooprofilattico delle Venezie un'istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento e hanno anche chiesto di poter partecipare all'autopsia dell'animale.

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Impronte di un orso di taglia media sono state scoperte nel bosco del Cansiglio (Belluno) in Veneto. Il ritrovamento è stato fatto da un volontario che accompagna la forestale nel censimento, con la geolocalizzazione, dei lupi ben presenti in quell’area. Le impronte sono state rilevate in località casera Pallantina nella conca dell’Alpago a pochi minuti, trattandosi della capacità di spostamento di un orso, dal rifugio Semenza al Cavallo e a al passaggio dell’Ander delle Mate che collega il Veneto al Friuli Venezia Giulia sul Piancavallo (Pordenone).

Secondo gli esperti della forestale si tratterebbe di un orso in transito ma che non si è riusciti a tracciare. Già lo scorso anno ne era stato notato il suo passaggio anche a vista. L’aspetto curioso è che la località dove sono state notate le impronte è lungo una serie di sentieri ampiamente frequentati dagli escursionisti e non poco distanti, tra l’altro, a stalle, vivai e più a valle abitazioni in località Col Indes nel comune di Tambre sempre nella conca dell’Alpago.

Intanto, la carcassa dell’orso M62, un esemplare maschio nato nel 2018, è stata rinvenuta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in Trentino. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino. Nel 2021 l’orso M62, ritenuto eccessivamente confidente dalla Provincia di Trento, era stato monitorato con telemetria satellitare ed il suo areale in quell’anno – si legge nel Rapporto grandi carnivori della Provincia – era pari a 217 chilometri quadrati.

In seguito al ritrovamento della carcassa dell’orso si sono scatenate le associazioni animaliste, con Leal, Odv e Zampe che hanno inviato al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all’Istituto zooprofilattico delle Venezie un’istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento e hanno anche chiesto di poter partecipare all’autopsia dell’animale. Anche Oipa e Enpa chiedono di conoscere le cause della morte. Tutto questo nel giorno in cui circa 150 persone hanno deciso di manifestare sotto casa del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, “reo” di aver firmato il decreto di abbattimento per Jj4, che ha aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi in valle di Sole. Una manifestazione organizzata dal Partito animalista europeo da cui altre associazioni, come Oipa, si sono dissociate, scrivendo che non va mescolata “la vita privata a quella politica dei rappresentanti istituzionali”. Anche Lega e Forza Italia del Trentino hanno criticato la manifestazione, il Carroccio parlando di “atteggiamento vigliaccamente squadrista” di alcuni manifestanti che si sono recati sotto casa di Fugatti.

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