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Il Veneto rimane in zona rossa. Zaia invoca: «Scuole aperte con i tamponi rapidi»

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«Pensiamo a un’apertura delle scuole di ogni ordine e grado utilizzando i tamponi, i fai da te anche». Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia in conferenza, ricordando i piccoli che hanno pagato in termini educativi e di socializzazione le conseguenze della pandemia e delle chiusure degli istituti. Rt intanto a 1,23 in Veneto (più basso di 1,25 che è la soglia per la fascia rossa) ma purtroppo ci sono 254 positivi su centomila abitanti (superiore a 250). L’area non critica è al 25% su 40% dei ricoveri, quindi al di sotto del livello di rischio. La zona arancione casomai per noi sarebbe iniziata martedì. Ma non sarà così. Dovremo attendere il 6 aprile per tornare in arancione o anche direttamente in giallo, se i parametri crollano improvvisamente. Questa intanto è la terza settimana di rosso per la regione.

«Non è scandaloso usare il tema del testing e tenere le scuole aperte, come in altri Paesi. Fosse per me avremmo usato questi tamponi da una vita. Il molecolare non ci da un esito immediato. Non a caso si sono diffusi test rapidi», dice Zaia che ha incontrato anche i lavoratori degli spettacoli viaggianti, «settore in ginocchio», tra gli altri, ha ribadito il governatore.

Ci sono, registrati in regione, 2.095 positivi al virus nelle ultime 24 ore. I ricoveri sono 2.082, meno 10 da due giorni, 275 nelle terapie intensive. La campagna di vaccinazione, con l’organizzazione del nuovo portale sembra andare molto bene per Zaia, ed è semplice. Il sito verrà presentato probabilmente lunedì. Forse arriveremo alle 30 mila vaccinazioni al giorno, spiega. I disagi ci sono, ma oltre 1000 persone sono in prima linea. «In caso di over ’80 accompagnati da un familiare convivente con più di 65 anni, avrà il familiare stesso vaccinato». Si sta accettando il supporto della cittadinanza che ha dato disponibilità a esser coinvolta, anche per registrare i dati, ecc. «Ci saranno più disguidi – spiega Zaia – ma è il prezzo da pagare per correre più veloci. Giovani e chiunque voglia dare una mano nei centri vaccinali è ben accolto».

Dalla prossima settimana si attendono 300 mila vaccini a disposizione. Non saranno tenuti molti vaccini fermi. «Andremo avanti con le imprese, non togliendo dosi agli anziani, ma appena saranno disponibili. Il ministero dice che la vaccinazione in azienda deve andare in parallelo. E avremo vaccini in magazzino per farlo, di certo non rimarranno fermi».

 

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