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Il suicidio di Aurora, 14 anni, forse a causa di ask.fm. Il suo idolo Fedez: «vigliacco chi offende in rete»

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fedez rapper

Aurora, 14 anni, domenica notte si è lanciata nel vuoto dal VI piano del condominio in cui abitava a Venaria, nel torinese.
I carabinieri che indagano sul suo suicidio ipotizzano che si possa essere trattato dell’ennesimo atto indotto dalla frequentazione del social Ask.fm.

Ask.fm è sospettato per la terza volta dall’inizio dell’anno: a febbraio una studentessa di 14 anni, Nadia, si era tolta la vita dopo gli attacchi ricevuti sul sito (“Che cosa aspetti ad ucciderti?”, “Falla finita e basta”) lanciandosi da un hotel abbandonato a Cittadella (Padova). Negli stessi giorni un’altra adolescente si era suicidata a Cagliari per motivi simili.

Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, rapper di 25 anni e idolo amatissimo di Aurora, si scaglia contro i vigliacchi che si nascondono dietro un social network per lanciare insulti in forma anonima.

«Sono peggio che vigliacchi, pensano di poter dire qualsiasi cosa come se le loro parole non lasciassero tracce, solo perché loro non lasciano tracce nascondendosi dietro l’anonimato di un computer».

Quando Fedez ha saputo che l’ultima vittima del «cyberbullismo» era sua fan, ha postato un messaggio sulla sua pagina Facebook: «Derisa, insultata e umiliata sui social network, Aurora ha deciso di togliersi la vita. La rete non è libero arbitrio se non paghi le conseguenze di quello fai o che dici, è anarchia», ha scritto.

Fedez però non pensava minimamente ai commenti che poi sono arrivati successivamente al suo post. Spiega il rapper. Quello a cui non era preparato sono stati i commenti sotto il suo messaggio: «Sono rimasto scioccato: “Se lo meritava perché aveva dei problemi”, ha scritto qualcuno. Oppure “I problemi veri sono altri” — racconta, l’incredulità manifesta nella voce —. Internet in qualche modo incoraggia le prese di posizione “contrarie”, ma mai mi sarei aspettato una tale assoluta mancanza di sensibilità di fronte a una cosa così atroce e catastrofica», aggiunge.

«Il problema è che il web permette di non pagare le conseguenze delle proprie parole e delle proprie azioni. La nuova realtà è la “non realtà”— spiega —. Se ti insulto o dico quello che penso di te faccia a faccia, devo trovare il coraggio per guardarti mentre mi ascolti. E poi devo sopportare la tua reazione. Su Internet no: ci sono la distanza di un computer o di un telefonino e l’anonimato a proteggerti. Ma così è da vigliacchi».

Fedez, il rapper con i testi espliciti è un punto di riferimento dei ragazzi: lo seguono in Rete (oltre un milione i fan della sua pagina Facebook), vanno ai suoi concerti (anche Aurora ha raccontato di esserci stata su Ask.fm ), gli hanno fatto vincere due volte il disco di platino solo con il suo ultimo album. Ma di fronte al suicidio di questa bimba di 14 anni il cantante non ci sta: «Questi bulli sono ragazzi che hanno poco da fare e preferiscono stare a insultare la gente su Internet piuttosto che uscire e stare con gli altri».

Redazione

[17/04/2014]

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