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[04/06] Non bastavano le voragini su rive e fondamenta o sotto le fondazioni di case e palazzi affacciantisi su rii e canali causate frequentemente dal moto ondoso.
Ora, da alcuni anni a questa parte, con l’aumento del traffico e con la comparsa, soprattutto, di enormi barconi in ferro – che sarebbero a rigore vietati, ma che invece circolano bellamente dappertutto – accanto ai danni del moto ondoso, già di per sé gravi, dobbiamo registrare nostro malgrado i danni causati da questi ultimi:
vuoi per la loro ragguardevole stazza – affatto inadatta a quei rii e canali sorti, com’è noto, per sopportare il peso di natanti ben più leggeri - vuoi per l’imperizia piuttosto frequente di quanti si trovano al loro comando, non sempre sufficientemente idonei a barcamenarsi nell’intricato dedalo di rii e canali senza creare incidenti agli altri natanti o andare a sbattere contro qualche riva, danneggiandola in maniera assai più grave e seria di ciò che potrebbe fare qualsivoglia altro natante tradizionale.
Mi domando, qualora non si ponesse un freno a tutto ciò – come sarebbe, ovviamente, d’uopo fare al più presto - , in quale stato potremmo ritrovarci Venezia nel giro anche soltanto di pochi anni.(ENZO PEDROCCO)