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I candidati Fratelli d’Italia. De Carlo ai suoi: «No a critiche su Fb. Io non ho detto nulla anche se Zaia ha dimenticato il nostro simbolo»

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Fratelli d’Italia ha presentato i candidati in Consiglio comunale e alle municipalità del partito di Giorgia Meloni, oggi a Mestre, in vista delle amministrative che si dovrebbero tenere fra un mese. «Andiamo verso il 20% nel Paese, a Venezia puntiamo al 10%: 4-5 candidati in Consiglio comunale, 2 assessorati in Comune e almeno 2 dei nostri per ogni municipalità», spiegano l’onorevole Luca De Carlo e il coordinatore comunale Fabio Raschillà indicando tutti e 36 i candidati consiglieri.

«Vi chiedo l’impegno a non utilizzare i social per criticare l’operato altrui – ammonisce De Carlo durante la presentazione – usate Facebook per approfondire e spiegare le questioni che la gente pone: farete meno like ma è un investimento per quando sarete chiamati ad essere amministratori della cosa pubblica – dice – che non è la somma degli interessi dei singoli. Chi trova il tempo di criticare ha poco tempo per fare: non mi soffermo sulle polemiche interne fra appartenenti allo stesso partito: serve unità fra chi agisce in nome di Giorgia Meloni e ha lei come riferimento unico. Occorre rinunciare a propri sottogruppi. L’unità va tenuta anche all’interno della stessa coalizione – continua De Carlo – altrimenti, cosa avrei dovuto fare io che oggi il governatore Luca Zaia è uscito col manifesto con soli tre simboli: il suo, quello della Lega e quello della lista autonomista, dimenticando il nostro? Avrei dovuto essere incazzato, invece dobbiamo capire che il nostro avversario sta dall’altra parte», si sfoga De Carlo e spiega: «in campagna elettorale capitano queste cose, siamo una coalizione, l’obiettivo è quello di battere l’altra parte non è fare polemica, oggi».

«Negli anni il rapporto con il sindaco Brugnaro è stato ottimo – argomenta Raschillà – Per Venezia e Mestre è finalmente arrivata la giusta attenzione, perciò l’alleanza di centrodestra con Brugnaro è stata cosa naturale. Stiamo per depositare programma e liste. Tutta la coalizione rema nella stessa direzione – prosegue Raschillà – gli altri litigano per spartirsi poltrone che non hanno. La lista è rappresentativa del territorio, delle esigenze diverse, delle arti e dei mestieri; abbiamo anche persone del calcio di Venezia e Mestre. Non c’è un capolista – dice – non c’è nessuno in Fratelli d’Italia che parta più avanti di altri». Ecco chi si è messo in gioco, 24 uomini e 12 donne:

Pietro Alletto bancario, Helenia Barban impiegata, Emma Barozzi assicuratrice e presidente del circolo di Venezia, Davide Barzazzi, Olga Bottan, Claudio Bullo, Tania Busetto, Maika Canton architetto e consigliere comunale, Antonio Cavaliere, Giorgio D’Este assessore comunale, Claudio Di Spirito, Andrea Doria, Enrico Ellero studente, Antonella Fassina istruttrice di basket per la mini Reyer, Daniele Foccardi motoscafista, Paolo Fontana commercialista ed ex consigliere provinciale, Alberto Giganti ex consigliere comunale, Mirco Giupponi addetto alla sicurezza, Alessandra Guarinoni impiegata, Alarico Memo gondoliere, Diego Meneghetti assessore ed ex consigliere provinciale, Gianni Nichetto artigiano, Emanuele Nordio impiegato del settore lusso, Nicole Pezzato studentessa, Roberta Rizzi impiegata, Alfonso Saetta ex consigliere comunale, Paolo Sartori primario all’ospedale di Venezia, Gianalberto Scarpa Basteri avvocato e presidente del calcio Venezia, Cristina Sfriso artigiana, Loredana Soatto giornalista, Massimo Stefani imprenditore, Natale Vianello detto Nini militante di Pellestrina, Francesca Zaccariotto assessore comunale, Ennio Zane commerciante, Francesco Zingarlini detto Zinga autista Actv, Marco Zuanich ex consigliere comunale.

«Siamo partiti 7 anni fa all’1,7% – sostiene De Carlo – Abbiamo e avremo elettori e dirigenti che non c’erano e non possiamo pensare che chi vanta la primigenia abbia diritti in più rispetto alle persone raccolte nel percorso. Abbiamo la soddisfazione di essere riusciti ad avere ragione contro chi non vedeva questo partito come una possibile soluzione e diceva: “chi ve lo fa fare? State in una casa più grande”. Non siamo chiusi rispetto a chi arriva e porta nuove risorse. Così siamo cresciuti». Antonella Gasparini

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