La sfilata per l’orgoglio gay a Venezia si è svolta senza alcun incidente. Più di 3mila persone tra cui omosessuali, eterosessuali, transgender e “queer” hanno fatto passerella a Venezia, assieme a varie associazioni, per chiedere uguaglianza e diritti, soprattutto sui temi del matrimonio e delle famiglie “miste”.
Ore 17: partenza da stazione Santa Lucia, fa da contraltare al festoso biscione un gruppo di cattolici che si da appuntamento lì vicino per un «rosario riparatore». Sono gli appartenenti al circolo cattolico triveneto Christus Rex che pregano per le “anime perse”.
Il corteo si snoda sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine, ma non ci sarà bisogno di tanta attenzione, la manifestazione è rimasta ordinata. Anche sotto l’aspetto degli eccessi, il comportamento è stato moderato: qualche boa, qualche parrucca variopinta, qualche tacco vertiginoso, qualche calza a rete e qualche petto nudo. Con i megafoni dal corteo partivano le intenzioni della manifestazione per spiegare l’iniziativa.
Il Gay Pride a Venezia ha attraversato la città lagunare a suon di musica e ballisi è addentrato nel centro storico attraverso Rialto in un crescendo di slogan a sostegno dell’orgoglio omosessuale e dei diritti civili per gay, lesbiche e trans.
La giornata veneziana dell’orgoglio omosessuale si concluderà in serata con uno spettacolo musicale al parco di San Giuliano, a Mestre.
Paolo Pradolin
[29/06/2014]
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