«Allah è il più grande», gridato nella sua lingua (Allah Akbar), e l’auto lanciata contro passanti inermi sulla strada come nel peggiore dei videogame, scrivevamo ieri. Il giorno dopo, l’azione, in qualche modo, si è ripetuta, anche se le autorità ripetono che non c’è alcuna rivendicazione religiosa, smentendo le voci che parlavano di un grido «Allah è grande» da parte dell’attentatore.
Si tratta della terza volta in tre giorni di atti violenti che sembrano legati al terrorismo islamico.
Intorno alle 19 un uomo di 37 anni, si è lanciato ieri di proposito con l’auto sulla folla del mercatino di Natale. Risultato: 17 feriti, dei quali uno in pericolo di vita e quattro gravi. In un’immagine ripresa per caso da un passante si vede l’attentatore con le braccia aperte e lo sguardo rivolto al cielo. L’uomo, conclusa l’azione, si è pugnalato per nove volte al petto, ancora all’interno del furgoncino bianco con cui aveva investito i passanti. Il primo ministro Manuel Valls ha evocato ieri il pericolo del terrorismo islamico, dichiarando che «mai ci siamo trovati ad affrontare una minaccia così grande».
Le autorità smentiscono che si possa parlare di atti di terrorismo, evidenziando che si tratta di atti isolati di squilibrati non collegati fra loro, è anche vero, però, che a fine novembre tre jihadisti francesi erano comparsi in un video per esortare i musulmani a portare la guerra santa in Europa e in particolare in Francia, con «attacchi da lupi solitari», avvelenando cibo o acqua e investendo i passanti con le auto lanciate sulla folla.
Su “Allah è Grande” gridato dall’attentatore poi accoltellatosi non ci sono conferme, è nota ora però la dinamica dell’azione: il furgoncino bianco è riuscito a entrare con il mezzo nella place Royal che è pedonale e protetta da una barriera, per la quale ci vuole un pass. Ha sfiorato lo stand dove si serviva il vino caldo e ha proseguito la sua corsa per circa 10 metri, investendo molti pedoni prima di finire contro un palo.
Il governo francese esorta i cittadini alla vigilanza, e allo stesso tempo cerca di scongiurare che atti violenti come quello di ieri sera a Nantes vengano automaticamente considerati islamisti.
Mario Nascimbeni