Tutti i lavori legati al voto nei Comuni della terraferma della Circoscrizione della Compagnia Carabinieri di Mestre si sono svolti senza problemi, ad eccezione di uno, proprio in dirittura d’arrivo.
Un residente di Carpenedo, T.T. classe 1961, ha pensato di contravvenire al divieto di introdurre apparecchi di foto-riproduzione, in questo caso lo smartphone, nella cabina elettorale.
Erano infatti da pochi istanti passate le 15.00 di lunedì e la Commissione del seggio della scuola “S.M. Goretti” in quartiere Bissuola stava attendendo che uno degli ultimi elettori presentatosi in extremis terminasse di apporre la proverbiale croce sulle schede. Improvvisamente si udiva nettamente in sala il suono della fotocamera provenire dalla cabina, riprodotto da tutti i cellulari quando si scatta una immagine.
C’era poco da immaginare, così il personale si è attivato per sventare la vietatissima prassi di fotografare la scheda votata.
L’improvvido, di fronte alle contestazioni, forniva anche il telefono cellulare per una verifica, ammettendo la propria colpa.
I Carabinieri di vigilanza ai seggi, subito avvertiti dal Presidente, ed i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile immediatamente intervenuti, potevano verificare che il personale del seggio non si era sbagliato ed effettivamente le immagini delle schede votate erano state riprese pochi minuti prima dall’uomo, in barba a tutte le prescrizioni di legge.
Le ragioni del gesto sono ancora al vaglio degli investigatori, che analizzeranno nei giorni seguenti eventuali collegamenti o richieste tramite telefono, posto sotto sequestro, mentre la denuncia penale per la violazione delle leggi elettorali farà intanto il suo corso.