Lungo incontro di quasi un’ora e mezzo al Quirinale tra il Presidente Napolitano e una folta delegazione di Forza Italia. La delegazione era composta dai capigruppo di Senato e Camera (Paolo Romani e Renato Brunetta), assieme a Maurizio Gasparri, Simone Baldelli, Anna Maria Bernini, Mariastella Gelmini, Nitto Francesco Palma, Altero Matteoli, Elio Vito e Giancarlo Galan.
Nella sostanza, Forza Italia ha chiesto l’apertura formale della crisi di governo con le dimissioni del presidente del Consiglio nelle mani del capo dello Stato per affrontare in Parlamento la nuova situazione che scaturisce dalla fine del governo delle larghe intese.
La maggioranza è cambiata, hanno ribadito quelli di Forza Italia: «Non bastano i numeri per considerare legittimo l’esecutivo», ha detto Brunetta al Capo della Stato. «La piattaforma politico-programmatica che era alla base del governo delle larghe aveva la stessa maggioranza con cui si era avviato in Parlamento il percorso delle riforme istituzionali. Un processo di discontinuità che coinvolge l’esistenza stessa del governo non può non avere lo stesso tipo di influenza per quanto riguarda l’iter delle riforme» ha detto Brunetta.
Ed è appunto mosso da questa preoccupazione che, già in mattinata, Napolitano aveva avviato una verifica con i ministri Dario Franceschini (Rapporti con il Parlamento) e Gaetano Quagliariello (Riforme) sulle prospettive concrete del percorso avviato per il riordino istituzionale, esaminando al contempo le proposte di revisione della legge elettorale.
Paolo Pradolin
[29/11/22013]
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