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Festeggiare l’8 marzo in una società malata: 125 donne uccise in un anno

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Festeggiare l’8 marzo? Chiudere gli occhi davanti ad una violenza sempre più frequente ai danni delle donne con uno dei tanti atteggiamenti morali ipocriti che ci riescono così bene? Celebrare la “Giornata della Donna” quando la Direzione centrale della Polizia criminale ha presentato un’analisi sulla violenza di genere rivelando che nel 2022 sono state uccise 125 donne in Italia? 125 in un anno: come una piccola guerra che si combatte nelle nostre case. Come una malattia incurabile, una malattia che si chiama omicidio in ambito familiare (61 per mano del partner o ex e 34 da un genitore o da un figlio nel 2022).

Le donne subiscono anche altri gravi crimini che producono effetti fisici e psicologici. Troppo spesso sono ancora vittime di una violenza ancora oggi taciuta e nascosta. I cosiddetti reati spia, che possono essere indicatori di violenza di genere, hanno mostrato un calo rispetto all’anno precedente per gli atti persecutori e i maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Cosa vuol dire questo? Che potrebbe esserci una “reticenza” a denunciare, forse per paura, forse per il timore che la situazione “peggiori”.

E’ una donna, dunque, che deve fare attenzione a chiunque le stia vicino oggi. Secondo un’analisi dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (Oscad), organismo interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, spesso gli abusi sessuali vengono realizzati all’interno della famiglia o nelle strutture deputate alla cura e all’assistenza e l’autore del reato è una persona vicina, che gode della fiducia della vittima, come un familiare, un amico, un operatore sanitario, un insegnante, un volontario o il caregiver.

Invece di mimose, regaliamo oggi (ma per tutto il futuro) la certezza di un impegno di tutti gli attori per prevenire e contrastare la violenza di genere in Italia. Regaliamo la certezza che non si leggeranno più dati come quelli di oggi: 119 omicidi di donne nel 2021, 125 nel 2022. In ambito familiare o affettivo preminente l’uso di armi improprie o armi bianche, usate in 49 casi. In 23 omicidi sono state utilizzate armi da fuoco. Sedici donne sono morte per asfissia, soffocamento o strangolamento, 14 per le percosse, in un caso è stato usato un veleno.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Non è e non dovrebbe essere una festa , diventata oramai anche quella commerciale …ma deve essere la base di partenza per far sì che la nostra società, cosiddetta civile, lo diventi davvero…..

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