Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha accolto ieri mattina a Ca’ Farsetti una delegazione di esperti dell’Unesco.
Chissà se gli esperti componenti l’Unesco, alle prese in questa giornate con il Sindaco Luigi Brugnaro riusciranno a visitarla bene, Venezia, la sua gronda, il territorio circostante, chissà se sapranno guarirla dai suoi mali e dai pericoli che la minacciano!
Forse la missione che l’Unesco si impone e che sente come una necessità non rinviabile, sta nel fatto che Venezia “città patrimonio dell’umanità” non può più attendere che l’occhio umano si accorga de suo malessere.
Se la città è in pericolo lo diranno le analisi sul suo stato di salute, lo diranno le testimonianze del passato e del presente di una città d’acqua e di pietra che richiama fiera protezione.
La Commissione si occuperà dei temi che appartengono al rispetto della sua dimensione etica, artistica ed umana. La Grandi Navi occuperanno non poco gli esperti che incontreranno, oltre al mondo istituzionale, le associazioni, i comitati che molto hanno da riferire in merito all’impatto ambientale e alla salvaguardia della laguna.
E il moto ondoso, il traffico acqueo, e il Mose con tutta la sua storia e le oramai tristemente note contraddizioni.
Molto dipenderà dalla capacità di saperla e volerla ascoltare, questa Venezia che respira con noi, che traduce in silenzi luci e ombre, troppo orgogliosa per mostrare le sue ferite e troppo riservata per potersene lamentare.
Un compito arduo che gli esperti dell’Unesco dovranno affrontare, ben sapendo che la vulnerabilità di Venezia richiede mani sapienti capaci di cura, politiche ambientali e restaurative in grado di valorizzare il suo e nostro patrimonio universale.
Andreina Corso
14/10/2015
Riproduzione vietata