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Due ragazze si danno un bacio a scuola e vengono richiamate: gli studenti insorgono, ma non c’è nessuno contro cui protestare

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aula studenti classe scuola

Trovare la linea di demarcazione tra due diverse valutazioni non è certo facile.

I ragazzi lo chiamano un semplice bacio fra due studentesse in corridoio, la scuola lo chiama «un abbraccio, effusioni, comportamenti non in linea con il nostro regolamento».

Ma ora quel bacio, o quell’abbraccio, non è più fine a se stesso, ma diventa oggetto di battaglia contro la falsa morale, contro la discriminazione e l’emarginazione che automaticamente ne origina.

Loro, le due studentesse, chiedono solo di essere lasciate in pace per evitare pubblicità morbosa, ma ormai il processo mediatico si è attivato e la rete lo alimenta.

La storia inizia lunedì 9 dicembre nella succursale del liceo linguistico «Duca degli Abruzzi». Due ragazze si scambiano atteggiamenti di tenerezza. La vicepreside, avvisata da un dipendente che aveva assistito alla scena, le richiama, ma senza polemiche: bisogna tenere un atteggiamento consono all’istituzione scolastica, lo dice il regolamento, e ciò indipendentemente dal sesso o dall’età di chi compie il gesto.

Ma per qualcuno dietro c’è l’ombra dell’omofobia e scatta la battaglia sui principi a mezzo Facebook. «No all’omofobia, organizziamo un kiss-mob, tutti a scuola col nastro viola contro le discriminazioni».

È bastato un giorno perché la cosa sfuggisse di mano, perchè la notizia facesse il giro d’Italia e mettesse in risalto in termini negativi il liceo.

Ieri la preside Maria Antonia Piva ha convocato le due studentesse e i rappresentanti degli studenti: hanno parlato dell’accaduto e di cosa fare per arginare una bufera mediatica di proporzioni inimmaginabili per i giovani protagonisti.

«A me risulta solo un banale e amichevole richiamo — spiega Piva — slegato da qualsiasi ipotesi censoria connessa agli orientamenti sessuali. La nostra è una scuola molto evoluta sotto il profilo educativo e ha il massimo rispetto dei diritti di ogni persona».

Oggi, nel corso di un’assemblea con tutti i rappresentanti di classe, si cercherà di chiarire ulteriormente l’accaduto.

Domani invece sarà il giorno della manifestazione e del kiss-mob: di certo ci saranno i fiocchi viola, ma il programma sarà deciso oggi. «Non sarà contro la scuola — precisano gli studenti — né contro la dirigenza. Vogliamo coinvolgere tutti, per dire no alle discriminazioni sessuali».

Paolo Padolin

[13/12/2013]

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