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DONNA DI 25 ANNI TORNA A VITA NORMALE GRAZIE A DEFIBRILLATORE SOTTOCUTANEO

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NOTIZIE PORTOGRUARO | Una donna di 25 anni di Portogruaro, mamma di due bambini, è stata salvata per due volte grazie all’utilizzo di un defibrillatore. Ma mentre nel primo caso si trattava di un utilizzo esterno nel secondo caso si trattava di un impianto sottocutaneo. La giovane mamma ora vivrà  con l’applicazione di un innovativo “defibrillatore sottocutaneo” che non “tocca” né il cuore né i vasi sanguigni.
Nel primo caso, avvenuto qualche settimana fa sul luogo di lavoro, era stato provvidenziale l’intervento delle colleghe le quali, in seguito al malore, avevano praticato un massaggio cardiacoe utilizzato un defibrillatore esterno che aveva riattivato il cuore della giovane donna mediante le scariche elettriche.

Successivamente, all’ospedale di Portogruaro, alla donna era stata riscontrata una patologia cardiaca mai diagnosticata in precedenza, affrontata in modo definitivo con l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo: unico al mondo a svolgere la propria funzione sottopelle.
L’impianto è stato effettuato nell’unità  di Cardiologia all’ospedale di Portogruaro. «Il defibrillatore sottocutaneo – spiega il primario di Cardiochirurgia, il dottor Francesco Di Pede – rappresenta una delle frontiere più avanzate della medicina minimamente invasiva e consente di proteggere i pazienti dal rischio di morte improvvisa, in modo sicuro e intelligente».

L’installazione è avvenuta quindi con una procedura chirurgica poco invasiva. «Questo apparecchio viene impiantato solo in casi particolari e selezionati come quello in questione – osserva il dottor Di Pede – . Si posiziona sotto la pelle e, diversamente dai dispositivi tradizionali, non necessita di fili elettrici per condurre l’energia al cuore attraverso i vasi sanguigni evitando possibili complicazioni».

Soddisfazione anche da parte dal cardiologo Renè Nangah che ha effettuato l’impianto con il chirurgo Gabriele Ricci. «Siamo particolarmente felici perché questa giovane paziente può usufruire di una terapia innovativa, indispensabile per la sopravvivenza e che comporta rischi ridotti».

L’impianto effettuato a Portogruaro ha concluso positivamente un episodio che avrebbe potuto avere esiti drammatici e pone la struttura ospedaliera all’avanguardia nell’adozione di tecnologie e di soluzioni terapeutiche innovative. Il defibrillatore sottocutaneo ha apportato un triplice beneficio alla paziente: più sicurezza nell’impianto, nella cura e una particolare attenzione alle sue esigenze psicologiche.

«Mi complimento con tutto lo staff che ha eseguito l’intervento – dichiara il direttore generale dell’Ulss10, Carlo Bramezza- . Questo episodio conferma ancora una volta che all’ULSS10 opera personale di altissimo livello, all’avanguardia nell’impiego delle ultime tecnologie pur in tempi di ristrettezze economiche».

Lucio Saro
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[19/04/2013]


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