La Filt Cgil di Venezia proclama uno sciopero per tutta la giornata di martedì 17 giugno.
I Dipendenti dei trasporti Ulss 12 fanno sciopero: si tratta dei 12 lavoratori impegnati nel servizio di trasporto di materiali
medicali che sono passati dalla ditta Traser, dopo il nuovo appalto Ulss 12, alla Zanardo di Marghera (che a sua volta ha subappaltato).
Si tratta degli incaricati della gestione del magazzino e del trasporto merci e nutrizionali all’interno dei due ospedali principali di Mestre (Angelo) e di Venezia (ss.Giovanni e Paolo).
Con il cambio di appalto le lavoratrici ed i lavoratori – scrive la FILT CGIL – che avevano un regolare contratto di assunzione a tempo indeterminato e full-time, hanno dovuto subire un ridimensionamento della loro posizione lavorativa.
Da quattro mesi – continua il comunicato – subiscono gli effetti di un contratto a tempo determinato che va avanti a tamburo. L’ultimo di questi scade al fine di questo mese.
Come se non bastasse, nel corso di questi mesi i lavoratori sono stati lasciati a casa piu’ volte. “Non c’era lavoro” dicevano i loro responsabili.
Così si sono ritrovati con gli stipendi falcidiati e nonostante abbiano un contratto full-time, vengono pagati come un part-time, con evidenti ricadute sull’importo del salario. Molti di essi non arrivano nemmeno a 800 euro.
La Filt Cgil – che segue questo importante servizio per il Comune di Venezia – afferma di aver sollecitato più volte un tavolo con i soggetti interessati, per sanare questa assurda situazione, ed ora ha deciso questo presidio-sciopero dopo l’ennesima richiesta ignorata di incontro inviata l’11 giugno.
Evidentemente i lavoratori di quest’appalto ed il servizio da loro svolto – dice Marcello Salbitani della Filt Cgil di Venezia – non sono interessanti per i funzionari dell’Ulss 12.
I lavoratori impiegati nell’ Ospedale dell’Angelo a Mestre e a Ss.Giovannie Paolo a Venezia, hanno per anni e fino ad oggi trasportato e rifornito con professionalità tutti i reparti della sanità pubblica veneziana. Dalle flebo all’umile scatola di penne; dalla valvola cardiaca al filo di sutura.
“Sarebbe opportuno riflettere – insiste Salbitani – su come vengono spesi i danari pubblici in queste esternalizzazioni. Esternalizzare per precarizzare? Visto che la strada sembra ormai segnata, in fase di appalti, almeno chiediamo che venga inserita la clausola sociale: la certezza un posto di lavoro ed uno stipendio dignitoso, non chiediamo cose complicate almeno qui che si investono soldi pubblici”.
Domani due presidi saranno mantenuti a partire dalle ore 7.30, uno davanti all’Ospedale dell’Angelo e uno davanti al Civile di Venezia.
Redazione
[16/06/2014]
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w lo sciopero mandemo a casa sti politici corrotti
mandemo a casa sti poitici corrotti w lo sciopero w il lavoro!!!
basta scempio di soldi pubblici!!!! e’ ora di finirla!!!!