Daniela Santanché, senatrice, nel corso della sua informativa al Senato, ha presentato la sua difesa con un’ardente dichiarazione di innocenza, giurando sul suo “onore” di non aver mai ricevuto avvisi di garanzia o qualsiasi altra contestazione in tre decenni di attività imprenditoriale. Parlando in veste di imprenditrice, ha attaccato duramente certa parte della stampa, definendo le loro pratiche come “sporche e schifose”.
Santanché ha criticato anche le feroci critiche provenienti da coloro che, “in privato, prenotavano tavoli” nei suoi locali, accusandoli di condurre una vera e propria “campagna d’odio” nei suoi confronti. La senatrice ha deciso di presentarsi in Aula anche per evitare di coinvolgere il governo, che le ha mostrato sostegno sulle panche del Senato.
Tuttavia, nonostante la sua indignazione e la richiesta di una reazione da parte dei colleghi per non lasciare passare “impunita” l'”imboscata” del quotidiano Domani, che apre con il titolo “Santanché indagata dai pm”, l’iscrizione nel registro degli indagati è un fatto innegabile. La senatrice non ha smentito direttamente la notizia, anche se ha affermato di non aver ricevuto l’avviso di indagine. Ha attaccato il giornale e le fonti della Procura che confermano il suo nome nel registro degli indagati, sottolineando il tempismo con cui la notizia è stata confermata e la mancanza di trasparenza nell’indicare le fonti delle informazioni.
Daniela Santanché ha sollevato la questione di una giustizia a orologeria, evidenziando il modo in cui la notizia è stata confermata e criticando l’uso di informazioni, comprese quelle “segrete che nessuno potrebbe lecitamente avere”, senza indicare alcuna fonte in modo adeguato. Ha anche affermato di aver verificato i suoi carichi pendenti e ha mostrato un documento in Aula che dimostra l’assenza di annotazioni per qualsiasi procedimento nei suoi confronti. Ha sottolineato che i carichi pendenti sono diversi dalle richieste di accesso al registro delle notizie di reato.
La senatrice Santanché è oggetto di un’indagine della Procura per bancarotta e falso in bilancio riguardante il gruppo di società Visibilia, con cui ha affermato di aver ottenuto successi. Non ha menzionato esplicitamente i due reati, ma ha discusso dettagliatamente degli eventi che hanno portato alla liquidazione giudiziale delle quattro società del gruppo, sottolineando che tutte stanno affrontando un processo di risanamento grazie ai suoi sforzi e ai suoi investimenti personali.
Santanché ha anche affermato che il fondo Negma è stato gestito regolarmente e ha cercato liquidità come farebbe qualsiasi altro imprenditore. Ha respinto le accuse mosse da un socio che avrebbe “registrazioni telefoniche” che dimostrerebbero le sue vere intenzioni. La senatrice ha sottolineato che questa situazione non ha nulla a che fare con le questioni riguardanti la Ki Group, di cui detiene una quota del 5% e che coinvolgono il padre del suo figlio. Tuttavia, alcune ex dipendenti, presenti in tribuna al Senato e citate successivamente da Giuseppe Conte, hanno contestato la sua versione dei fatti. Il Movimento 5 Stelle ha sottolineato che se le ex dipendenti avessero ragione, allora Santanché avrebbe mentito al Senato, sollecitando le sue dimissioni.
Infatti li votate sempre
Il suo cognome non è Santanchè, lo usi per l’imprenditoria ma per il suo ruolo di rappresentante della Repubblica delle banane usi il suo e venga chiamata con il suo. Donne di niente che usano il cognome di ex mariti compiacenti valgono “meno della metà di niente”.
Se le persone fossero oneste, non ci sarebbe alcun problema. I politici sono lo specchio del paese, come Dorian Gray.
La cosiddetta politica è piena di personaggi all’interno e all’esterno delle aule di camera e senato con tanti scheletri nell’armadio che vengono usati per ricattare o essere ricattati o essere oggetto di indagini per far dimettere questo o quell’altro ministro per indebolire l’esecutivo in carica del momento…. nulla di nuovo lo vediamo ormai da decenni con i giornali e le tv schierati pro o contro……” E questo ha rubato , e quello ha la cittadinanza in un altro stato per non pagare milioni di euro di tasse , quell’altro ha speso milioni per un aereo che sta arrugginito in un hangar, e il padre di quello, o il marito o i figli coinvolti negli scandali….”
Questa è l’attuale politica degli amici degli amici degli affari ,del rema contro ……e intanto il paese va a rotoli con l’Europa che vorrebbe decidere cosa dovremmo fare o non fare , anche chi votare o non votare …..
Con gli avvoltoi pronti a mettere le mani sui nostri monumenti, le montagne o le spiagge o i porti e gli aeroporti, com’è stato per la Grecia ….. La vedo brutta se non riusciamo a diventare comunità e guardare oltre al proprio orticello e non riusciamo a scacciare le sirene che ci vogliono divisi in fazioni come tifosi delle squadre di calcio …..