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Coronavirus, in Veneto 100 casi in più da ieri sera

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Coronavirus: in Veneto i positivi giovedì mattina (19 marzo) sono 3.484. Registrati purtroppo due nuovi decessi.
Sono 3.484 i casi con una crescita di 100 casi rispetto a ieri sera.
La Regione conta complessivamente 10.124 persone in isolamento domiciliare.
Due i decessi in più registrati nelle ultime ore, uno a Oderzo e uno a Vicenza, che portano il numero totale dei morti a 115.
209 sono le persone ricoverate in terapia intensiva nella nostra regione. 200 i dimessi.

Intanto suscitano ovunque continue proteste gli avvistamenti di persone per le strade come se nulla fosse. Gente in spiaggia sorpresa a bivaccare, bar aperti, pic-nic o partitelle al parco mentre qualcuno gira in barca. In Lombardia è stato attivato il controllo delle celle telefoniche e si è scoperto che sono ancora ancora molti che non rispettano la prescrizione di restare a casa.

Il bollettino dei divieti violati aumenta con lo stesso passo dei numeri drammatici sulla diffusione dei contagi da Covid-19. E si moltiplicano le sanzioni: ha raggiunto le 43mila denunce nell’intero Paese il bilancio della prima settimana di controlli, effettuati su un milione di persone dalle forze dell’ordine per il rispetto delle misure anti-coronavirus.

In tutta Italia la grande maggioranza delle denunce – emerge dai dati diffusi dal Viminale – riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide. Ad infrangere la norma sono stati oltre 8mila ‘furbetti’, il numero maggiore dal varo dei divieti, mentre altri 204 avevano invece reso falsa attestazione al pubblico ufficiale.

Il primo giorno i denunciati erano stati poco più di duemila, per poi raddoppiare già nel secondo giorno fino a toccare quota settemila nel terzo giorno. Sempre più persone ‘pizzicate’ in giro dalle forze dell’ordine, ma anche maggiore capillarità e severità nei controlli. Anche per questo si preannuncia un’ulteriore stretta, con misure più stringenti, che potrebbe arrivare proprio in queste ore.

Da Nord a Sud, senza distinzione, sono ancora tante le persone che infrangono le regole. A Casale Monferrato, nell’Alessandrino, i carabinieri hanno interrotto la scampagnata di un’intera famiglia di 12 persone. Su una spiaggetta di Portici, alle porte di Napoli, in sette si intrattenevano con tavolino e sedie. Ma c’è anche chi, proveniente dalla ‘zona focolaio’ di Lodi, era in gita in mare dopo essere sbarcato in Sardegna qualche giorno prima dell’introduzione delle restrizioni: all’uomo è stato imposto l’isolamento fiduciario sulla sua barca.

A supportare i controlli delle forze dell’ordine sono anche i cittadini, pronti a segnalare al telefono i trasgressori che scendono in strada o postano pericolose bravate sui social. A Caserta un 25enne in un supermercato sputava sulla frutta nei cesti. La denuncia è arrivata dopo alcune segnalazioni: nel filmato, diffuso su Instagram, si vedeva il 25enne che, dopo essersi tolto la mascherina, sputava sulla frutta esposta mentre in sovraimpressione appariva la scritta “infettiamo”.

Anche a Palermo alcune verifiche sono scattate dopo un esposto: in un video postato su Fb un gruppo di persone festeggiavano e ballavano nel canile municipale, senza rispettare le distanze. Le prime pattuglie di militari sono state schierate in strada anche a Trieste, al confine con la Slovenia, per controllare l’autocertificazione. E nel Lazio, con un’ordinanza, già si è corso ai ripari anticipando la possibile nuova stretta in arrivo. Nella regione sono già previsti orari dei supermercati compressi (dalle 8,30 alle 19 tutti i giorni e la domenica chiusura alle 15) e vietati i lunghi spostamenti per andare a fare acquisti. Ma non basta. La sindaca di Roma chiede più controlli alle stazioni Termini e Tiburtina “dove con i treni arrivano ancora troppe persone”. L’assessore lombardo al Welfare chiede venga contingentato il numero dei passeggeri sui bus. E in serata la ministra dei trasporti Paola De Micheli ha firmato, insieme al Ministro della salute, un decreto che prevede un’ulteriore stretta nei servizi di trasporto ferroviario e marittimo, compreso Stretto di Messina. Il senso civico della maggioranza non basta. E la libertà di movimento si restringe.

(categoria “virus cinese”)

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