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Coronavirus, al via task force in Veneto: lettera alle Ulss con i protocolli da tenere. A Padova il centro regionale

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Fidanzati in ospedale per una visita, rubano fiale di adrenalina. Stavano pianificando delitto perfetto?
Coronavirus, parte la task force in Veneto. I morti in Cina sono arrivati a 81 e la Regione del Veneto ha inviato una nuova comunicazione alle Ulss del Veneto, come a dire “tenetevi pronti”.

L’assessorato alla Sanità della Regione Veneto ha infatti diffuso, oggi, a tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere del Veneto, gli aggiornamenti alla circolare ministeriale e una nota informativa sulla Polmonite da nuovo Coronavirus in Cina.

E’ stata attivata una task force regionale con il supporto di tutte le strutture sanitarie, in particolare le unità di Malattie infettive, i laboratori di Microbiologia ed i Dipartimenti di prevenzione, assieme ad altri attori interessati, come i medici di Medicina generale e gli altri professionisti operanti sul territorio regionale.

“Come Regione Veneto, tramite la Direzione Prevenzione e le altre nostre strutture, stiamo seguendo con grande attenzione tutte le evoluzioni del contagio – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – in modo da dare una risposta a qualsiasi eventualità possa coinvolgere anche nostri cittadini”.

Anche il Veneto si prepara all’eventualità di veder arrivare dei pazienti affetti da Coronavirus che continua a diffondersi all’estero: sono arrivate ad 81 le vittime registrate, tutte in Cina.

“In queste ore – aggiunge l’assessore alla Sanità – stiamo attivando una task force regionale con l’apporto di tutte le strutture sanitarie, in particolare le unità di Malattie infettive, i laboratori di Microbiologia ed i Dipartimenti di prevenzione, insieme agli altri attori interessati come i medici di medicina generale e altri professionisti operanti sul territorio”.

Nella documentazione inviata alle aziende sanitarie è spiegato il protocollo da tenere nel caso un paziente affetto dal virus si presenti al pronto soccorso, e come vanno svolti i controlli e, se confermata la diagnosi, le prassi da tenere che comprendono la fasi di isolamento per evitare il diffondersi del contagio.

“L’obbiettivo è dare le risposte più corrette ed efficienti nell’eventualità si dovessero presentare casi sospetti – conclude l’assessore alla Sanità – In questa evenienza, abbiamo già anche individuato il centro regionale di riferimento nell’Azienda Ospedaliera di Padova”.

“Oltre che per eventuali situazioni gravi – conclude Lanzarin – quest’ultima sarà il punto di indirizzo in Veneto per il numero verde 1500, attivato dal Ministero della Salute”.

La situazione del virus aggiornata ad oggi.

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