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Coronavirus, le escort disoccupate chiedono aiuto a Inps e Caritas. Con il lockdown solo videochat [Le testimonianze]

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"Hai guardato siti porno! Se non paghi inviamo il video che ti riprende ai tuoi parenti!". Non pagate!
Coronavirus, le escort ricorrono all’Inps e in alcuni casi alla Caritas. 120.000 disoccupate per il lockdown: il 12% delle italiane ha già provato a richiedere l’indennità covid-19, il bonus da 600 euro.

I dati arrivano da Escort Advisor: oltre 2 milioni di domande per i 600 euro dell’Inps sono già state presentate dalla settimana scorsa e anche il 12% delle escort italiane ha già provato a richiederli. Dagli ultimi dati del sito emergono diversi comportamenti delle escort in questo momento di blocco totale delle attività.

Tra loro, c’è chi ha dovuto adottare lo smart work iniziando ad offrire il sesso a distanza, le videochiamate erotiche ai clienti che non le possono visitare. Altre invece hanno deciso di fermarsi del tutto e di non essere interessate alle videochat, poiché hanno risparmi sufficienti per vivere. Altre vivono il disagio e provano a chiedere aiuto ad associazioni ed enti come la Caritas per riuscire a sopravvivere.

I DATI DEL SITO
Durante l’anno in media lavorano 120.000 escort online in Italia, praticamente più dei 105.000 pizzaioli presenti sulla Penisola.
Secondo un sondaggio in merito alla possibilità di richiedere il sussidio all’Inps o qualsiasi altra forma di aiuto ad enti e associazioni fatto da Escort Advisor tra le escort professioniste, che curano il loro profilo e hanno recensioni, emerge che:

il 46% ha detto che non farà richiesta all’Inps o ad altri enti perchè non ne ha bisogno
il 28% che se la crisi durerà pochi mesi se la caverà
il 14% non esclude che debba chiedere aiuto a partire dal prossimo mese
il 12% ha immediatamente dovuto provare a chiedere aiuto per riuscire a sopravvivere, anche se ha dubbi che con il suo lavoro da documentare possa ricevere questo aiuto.

LE TESTIMONIANZE
Dalla stessa ricerca emerge la lamentela da parte delle professioniste del sesso che non possono lavorare e non sanno quando potranno ricominciare.

Racconta Rossana, escort di Firenze: “Siamo abbandonate a noi stesse. Quello che sta accadendo è l’esempio di una fascia della popolazione lasciata indietro come e più di altre. A noi, come a tutti, richiedono di pagare le tasse per un lavoro non riconosciuto e difficile da documentare. Anche se noi paghiamo le tasse, gli affitti, le bollette, e tutte le spese che ognuno ha, alla fine, soprattutto in questi momenti di crisi, non abbiamo mai nulla in cambio dallo Stato”.
Rossana racconta di avere famiglia a casa e quindi di non avere la possibilità di proseguire il lavoro a distanza.
“Io ho due bambini – spiega – e non riesco nemmeno a mettermi a fare videochat erotiche perché non posso lasciarli da soli e perché non ho uno spazio dedicato per farlo in casa senza che mi vedano”.

In generale sono però in crescita le escort che si cimentano nello “smart work” iniziando ad offrire videochiamate erotiche ai propri clienti che non le possono visitare. Nella classifica di questa nuova attività delle escort che si pubblicizzano su Escort Advisor, Roma e Milano sono già al 1° posto con più del 20% delle escort disponibili al servizio. Tra le città con più attive, seguono Verona 12%, Bologna 11%, Napoli 10%.

Racconta Chiara, escort con 91 recensioni che attualmente pubblicizza il servizio di videochat sul sito:
“Io sono fortunata, non mi manca niente, ho un’abitazione privata dotata di tutti i comfort, dei risparmi da parte e una solida attività principale che mi permette di continuare a lavorare in smart working, anche se in questa sto comunque accusando il colpo di introiti dimezzati. Quindi anche se non ricevo o mi dedico a qualche videochiamata posso comunque vivere tranquilla. Non è così per tutte”.

Chiara racconta che ci sono “colleghe” che in questo momento stanno affrontando grossi problemi: chi ha un’attività primaria come la mia magari è strozzata dalle spese e dal fatto di non poter tenere aperto, come ad esempio le titolari di negozi di abbigliamento, centri estetici, o locali e decide comunque, nella sua seconda attività, di non vedere clienti per tutelarsi. Le colleghe straniere cercano di tornare a casa. Le italiane cercano di arrotondare con altri lavoretti improvvisati. Danno fondo ai loro risparmi in questo momento”.

E c’è anche chi per sopravvivere ha solo questa attività e ora si rivolge alla Caritas per mangiare: “Ci sono ragazze che non hanno nulla al di là della loro attività di escort – prosegue – Non avendo alternative si stanno rivolgendo alle associazioni come la Caritas per sopravvivere. Le più fortunate hanno clienti affezionati che le supportano economicamente a distanza per potersi mantenere in questo periodo difficile”.

Un dato che evidenzia il sito è che le ricerche su Google del settore escort sono diminuite in media del -17% nell’ultima settimana, mentre quelle del brand “Escort Advisor” sono aumentate nello stesso periodo del +24%. I clienti delle escort vogliono quindi continuare ad informarsi nell’attesa di poter uscire di nuovo.

Le ricerche legate al tema “escort” riferito a città risultano essere diminuite: parola chiave su Google “escort Roma” -8%, “escort Milano” -1%, “escort Verona” -9%, “escort Bologna” -5%, “escort napoli” -9%.

Nella settimana appena conclusa (30 marzo – 5 aprile), Escort Advisor è cresciuto. Il traffico ha avuto un incremento rispetto alla scorsa settimana: prima del +5% (rispetto alla settimana 16/3-22/3), fino ad arrivare al +19% (rispetto al 23/03-29/03) .

Aumentati quindi anche gli accessi al sito dalle singole città: Roma +15%, Milano +8%, Verona +4%, Bologna +9%, Napoli +28%.

Questo perchè Escort Advisor continua a mantenere un contenuto informativo che interessa ai clienti delle escort: sul sito sono tuttora visibili più di 68.700 profili di escort con recensioni, poiché raccoglie giornalmente tutti i numeri di telefono associati ad annunci di escort pubblicati su tutte le bacheche online italiane. In più, quelli che gli utenti sfogliano non sono i classici annunci, ma veri e propri profili che le “sex worker” curano per promuoversi.

LE VIDEOCHAT
Chiara racconta anche in cosa consiste il suo lavoro al momento: “Come detto, non ricevo, ma ho iniziato ad usufruire delle videochat, come mezzo per mantenere i contatti con i miei clienti. La cosa divertente è che spesso è la loro prima volta, sono tutti in imbarazzo. Organizziamo brindisi a luci soffuse attraverso lo schermo e proseguiamo con conversazioni piacevoli, fino ad arrivare alle sfumature erotiche. Sono particolari anche le cene a distanza perché i miei clienti mi mostrano le loro abitazioni e i panorami dai loro balconi”.

“Ho condiviso un brunch virtuale con vista sul Colosseo, sorseggiato caffè in un appartamento con vista sul Lago di Como e organizzato un aperitivo sexy con una coppia anticonformista nel cuore di Dubai. Nonostante sia confinata tra le quattro mura della mia casa, mi si apre la vista su più realtà, suggestioni e paesaggi diversi”.

“Molte persone si sentono sole – aggiunge – e faticano a trovare quell’intimità che si può avere con chi si conosce di persona: non bastano degli sterili video porno o delle sbrigative telefonate erotiche da dieci minuti. Hanno bisogno della “chiamata emozionale” che poi diventa erotica. Devono sentire l’energia di una donna, come noi ragazze dobbiamo sentire quella di un uomo. Sentirsi desiderati è importante visto lo stato di isolamento che siamo costretti a vivere”.

LE “CRONACHE DI ESCORT”
Escort Advisor ha inoltre lancia sul proprio sito un’iniziativa editoriale.
Le Cronache di Escort Advisor, un contenitore che sarà attivo per raccontare come vivono la vita e il sesso gli utenti in questo momento particolare.
Anche le professioniste del sesso a pagamento diranno la loro su come si sono adattate a questa situazione. L’invito a partecipare è esteso a tutti, unica regola: narrare come si sta vivendo il sesso in questo periodo difficile.

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