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Coronavirus, San Donà: muore figlio dopo padre, aveva 56 anni. A 47 si spegne anche sacerdote

Redazione, 22 marzo 2020, ore 08.39

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coronavirus donà morti padre figlio e francescano

Coronavirus che non sembra concedere tregua per il momento, nel veneziano così come ovunque. Una notizia drammatica giunge da San Donà dove, a 72 ore di distanza, il figlio segue il tragico destino del padre, entrambi a causa del virus.

VITTIME DEL CORONAVIRUS NEL VENEZIANO
Rufino Antonello, 87 anni, era stato il quarto nome del tragico bollettino di sabato. Il decesso era avvenuto mercoledì scorso ma la notizia era stata resa nota solo dopo alcune ore dall’Ulss 4 del Veneto orientale. Risultava essere tra i primi contagiati del territorio. Era ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Jesolo.
Valter Antonello è purtroppo il nome di oggi, figlio di Rufino, sempre di San Donà di Piave.

Valter, 56 anni, è spirato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Treviso, dove era ricoverato da alcuni giorni dopo una degenza all’Angelo di Mestre. Gli Antonello padre e figlio, geometra e ingegnere, erano persone molto note a Jesolo, dove hanno vissuto, anche per le loro attività professionali. La dinamica perversa di diffusione del virus parla anche della possibilità che uno dei due abbia passato la malattia all’altro.

Il report di domenica mattina (sulla base dei dati di sabato sera) parla anche di quattro ulteriori decessi.
Odo Paludetto, 90 anni, di San Donà di Piave, ha chiuso gli occhi all’ospedale di Jesolo.
Domenico Memo, 78 anni, di Gruaro è il secondo decesso di sabato avvenuto all’ospedale di Jesolo.

Chioggia registra un altro morto, G.B., spirato a Schiavonia, aveva ottant’anni.
Gianpietro Vignandel, padre cappuccino, originario di Annone Veneto, è invece spirato a Trento. Aveva solo 47 anni. Aveva esercitato per 14 anni al convento del Redentore di Venezia. Non risulterebbero patologie precedenti esistenti al momento della comparsa dei sintomi del virus.

CASI NEL VENEZIANO
Le due dipendenti dell’ufficio Edilizia Privata del Comune di Jesolo si trovano in isolamento domiciliare, mentre è risultata negativa una collega di cui si temeva la positività.

74 i nuovi casi nel veneziano (erano stati 110 i nuovi di venerdì) per un totale complessivo di 685 casi.

210 le persone ricoverate (18 in più del bollettino precedente) e sono 54 (2 in più) quelle ricoverate nelle Terapie Intensive.

3120 persone sono state poste in isolamento: 475 vengono monitorati e assistiti a casa, gli altri risultano positivi asintomatici o persone messe in isolamento a scopo precauzionale.

MORTI PER CORONAVIRUS ED ETA’
Secondo l’Iss (Istituto superiore di sanità) tra i 3200 pazienti deceduti con positività al Covid-19 si possono distinguere 36 decessi di età inferiore ai 50 anni. Di questi, 9 avevano meno di 40 anni.
Di questi 9, otto erano uomini e una era donna.
Sempre dei 9, 2 pazienti erano di età inferiore ai 40 anni ma di essi non sono disponibili informazioni cliniche. Gli altri 7 presentavano patologie pre-esistenti (patologie cardiovascolari, renali, diabete, obesità).
Sui 36 decessi di età inferiore ai 50 anni, sei persone non risultava avere alcuna patologia.

RICOVERI PER CORONAVIRUS NEL VENEZIANO
Ospedale dell’Angelo di Mestre
45 persone ricoverate in area non intensiva (+5)
12 persone ricoverate in terapia intensiva (=)
10 persone decedute (=)
8 persone dimesse

Ospedale di Dolo
53 persone ricoverate in area non intensiva (-5)
8 persone ricoverate in terapia intensiva (+1)
1 persone decedute (=)
4 persone dimesse

Ospedale di Jesolo
35 persone ricoverate in area non intensiva (-4)
13 persone ricoverate in terapia intensiva (=)
5 persone decedute (+2)
1 persone dimesse

Ospedale Villa Salus
9 persone ricoverate in area non intensiva

Ospedale di Mirano
0 persone ricoverate in area non intensiva (=)
14 persone ricoverate in terapia intensiva (=)
3 persone decedute
8 persone dimesse

Ospedale Civile di Venezia
14 persone ricoverate in area non intensiva (-2)
7 persone ricoverate in terapia intensiva (+1)
5 persone decedute (=)
7 persone dimesse

(categoria “virus cinese”)

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