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Coronavirus, altri 4 morti. I casi di Venezia e Mestre

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Coronavirus, un percorso che, al momento, non si arresta: altre 4 vittime.

Ora sono sette i morti in Italia per coronavirus, tutti anziani o con patologie pregresse. E salgono anche i contagiati, arrivati a quota 230. Ma gli ultimi positivi si sono registrati tutti nelle ‘zone rosse’ oppure in zone collegate, non ci sono quindi per ora nuovi focolai di virus.

L’Oms si è detta preoccupata per “l’improvviso aumento” dei casi in Italia.
Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, prova ad abbassare la tensione, mentre si moltiplicano le disdette di turisti stranieri e per alcuni Stati il Belpaese diventa una meta da sconsigliare: “siamo un Paese sicuro”, dice. Ed anche il Vaticano si adegua alla serrata causata dal Covid-19 disponendo il rinvio degli eventi in luoghi chiusi.

TRENI
Mentre il Nord è paralizzato, va in tilt la linea ferroviaria Milano-Bologna a causa della chiusura per controlli e ‘sanificazione’ della stazione di Casalpusterlengo, in piena ‘zona rossa’.
Non si sa quando la circolazione potrà riprendere. Lo stop è stato disposto dopo il malore di un dirigente delle Ferrovie che è stato poi sottoposto a tampone.

ALTRI 4 MORTI PER CORONAVIRUS IN ITALIA
Tutti in Lombardia i quattro nuovi morti per il virus: un pensionato 84enne di Villa di Serio (Bergamo), un uomo di 88 anni di Caselle Landi (Lodi); un 75enne di Castiglione d’Adda (Lodi), che era stato portato all’ospedale lodigiano con un infarto; un sessantaduenne di Castiglione d’Adda dializzato.

Questi pazienti, come i precedenti tre, ha puntualizzato Borrelli, “avevano patologie pregresse”. Quanto ai contagiati, ha aggiunto, la buona notizia è che “non ci sono altri focolai” oltre quelli già individuati. E tra di essi, ha aggiunto, “non ci sono conferme di legami”.

CONTAGI: QUANTI E DOVE
E’ sempre la Lombardia la regione con il maggior numero di casi (173 con 6 vittime), seguita da Veneto (33 e un morto), Emilia Romagna (18), Piemonte (3) e Lazio (3, sempre la coppia cinese ed il giovane ricercatore).

Un caso è stato segnalato poi in serata in Alto Adige: si tratta di un uomo del posto che era stato in una delle zone a rischio lombarde.

I positivi al virus cinese sono 222, di cui 101 ricoverati con sintomi, 27 in terapia intensiva e 94 in isolamento domiciliare.

VENEZIA E MESTRE: CASI CONOSCIUTI E ACCERTATI
I casi conosciuti di Venezia riguardano: i due anziani di 86 e 88 anni ricoverati all’ospedale Civile dal 14 febbraio, un terzo uomo di 83 anni, anch’esso residente in centro storico, ricoverato sempre al Civile da alcuni giorni, la cui positività è stata scoperta lunedì.
I tre erano stati ricoverati nello stesso piano del ‘Padiglione Jona’ dell’ospedale dei SS. Giovanni e Paolo.

Da ieri, lunedì, vi è un caso anche all’ospedale dell’Angelo di Mestre la cui positività è stata annunciata quasi di sfuggita dal presidente del Veneto, Luca Zaia. Il governatore, ospite della trasmissione pomeridiana di Barbara D’Urso su Canale 5, facendo il riepilogo dei casi certi, ne ha annunciati 4 a Venezia, mentre fino a quel momento si era a conoscenza di 3.

Il quarto caso di coronavirus a Venezia è ricoverato a Mestre. Si tratta di un signore di ottant’anni della Gazzera.

Questo quarto caso inizialmente rappresentava una sorta di rebus: positivo al test per il virus cinese risultava completamente asintomatico (privo di sintomi), per questo si era deciso per l’isolamento a casa.
Improvvisamente, invece, verso sera, il peggioramento, da qui il ricovero nel reparto Malattie infettive dell’Angelo.

Il quarto ricovero veneziano per coronavirus non avrebbe alcun collegamento con quelli di Venezia centro storico, tantomeno con quelli della Riviera. Ci si potrebbe trovare, pertanto, davanti ad un terzo cluster (gruppo), diverso, né appartenente al filone veneziano né a quello di Dolo-Mira.
In questo panorama cercare di risalire a ‘un’ paziente zero diventa praticamente impossibile.

LA SITUAZIONE NEL VENEZIANO
La situazione in Riviera del Brenta è rimasta invariata. I casi restano sempre 4: il più grave è sempre il 67enne di Oriago, passato per gli ospedali di Mirano e Dolo e attualmente ricoverato a Padova in Rianimazione.
Gli altri, come noto, sono del personale ospedaliero di Dolo: una dottoressa di Mira, un infermiere di Vigodarzere e un’addetta alle pulizie di Campolongo Maggiore.

I NOSTRI OSPEDALI
In tutti gli ospedali di Venezia, Mestre, Mirano e Dolo è sospesa l’attività chirurgica programmata.
Al Civile di Venezia, dove per tutta la mattinata si erano svolte attività regolari come sempre, improvvisamente, verso le 17 (forse in concomitanza dell’annuncio del quarto caso di Mestre) i parenti sono stati fatti tutti allontanare.
Attualmente la regola prevede una visita di una sola persona di un’ora al giorno per degente.

Tra il personale che doveva smontare dal servizio e quanti dovevano eseguire accertamenti per essere stati in contatto, in qualche modo, con il piano coinvolto del Padiglione Jona del Civile di Venezia, qualche mugugno per le ore di attesa per l’esecuzione del ‘tampone’.
Secondo quando riferito tutti i tamponi disponibili dell’Ulss 3 Serenissima nei giorni scorsi sarebbero stati incautamente inviati nei presidi di Dolo e Mira lasciando molto scarsamente dotati gli altri ospedali, tra cui Venezia, proprio nel momento in cui ne è scoppiato il bisogno.

L’ULTIMO AGGIORNAMENTO ITALIANO
Intanto, sono risultati negativi i casi sospetti in Val d’Aosta. “Al momento non esistono casi di coronavirus, nemmeno sospetti, in Valle d’Aosta”. Lo comunica il Governo della Regione autonoma Valle d’Aosta dopo i risultati, giunti stanotte, degli esami sui tamponi dei sei casi sospetti che sono stati eseguiti in laboratori di Milano e Torino. ”
Tutti i test hanno dato esito negativo”, si legge in una nota. L’emergenza coronavirus è gestita da un’unità di crisi istituita dalla Protezione civile, con l’Usl della Valle d’Aosta e con la Centrale unica del soccorso.

LA SITUAZIONE NEL MONDO
Una quarta persona è morta in Giappone dopo essere stata portata in ospedale dal periodo di quarantena osservato all’interno della Diamond Princess, la nave da crociera rimasta ancorata nel porto di Yokohama. Lo riporta la tv pubblica nipponica Nhk, secondo cui la vittima è un uomo ultraottantenne.

La Cina ha accertato ieri altri 508 casi del virus, portando il totale a 77.658.
Le nuove morti tra la popolazione cinese, ha riferito la Commissione sanitaria nazionale, sono state 71 (il dato più basso da oltre due settimane), per un bilancio complessivo di 2.663.
Al netto dell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia, i nuovi casi nel resto della Cina sono stati solo nove.
Nella regione focolaio con i 499 nuovi casi di contagio il totale sale a 64.786, mentre i 68 ulteriori decessi portano il totale a 2.563.

“Coronavirus: a Venezia colpiti gli operatori. 4 casi al Suem”: aggiornamento giovedì 27/02/2020 ore 08.00

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